La rottura americana al G7

L’Europa ora non deve dividersi - Lo strappo degli Usa al G7

La decisione degli Stati Uniti di ignorare l'appello europeo per un fronte unito contro la Cina sul tema delle infrastrutture critiche ha gettato un'ombra pesante sul recente vertice del G7 in Giappone. L'episodio, segnalato da diverse fonti, rappresenta un duro colpo per la coesione transatlantica e solleva seri interrogativi sul futuro della cooperazione internazionale in un contesto geopolitico sempre più complesso.

La posizione americana, che appare più incline ad un approccio pragmatico e meno ideologico rispetto ai partner europei, ha lasciato molti leader europei delusi e preoccupati. La richiesta di un approccio coordinato alla sfida cinese, particolarmente riguardo agli investimenti nelle infrastrutture 5G e nelle tecnologie chiave, è stata sostenuta con forza dalle nazioni europee, che vedono nella collaborazione transatlantica un elemento cruciale per contrastare l'influenza economica e tecnologica cinese.

La divisione si è manifestata in modo evidente durante le sessioni del G7, con un chiaro contrasto tra la posizione più "confrontativa" dell'Europa e quella americana, più orientata alla "competizione" e alla gestione caso per caso delle problematiche con la Cina. Questo approccio, se da un lato offre maggiore flessibilità, dall'altro rischia di indebolire l'efficacia delle sanzioni e delle misure di contrasto alle ambizioni cinesi, frammentando la risposta occidentale.

La preoccupazione principale, espresso da diversi analisti, è che questo strappo possa incoraggiare la Cina a proseguire con le proprie strategie di espansione economica e tecnologica senza incontrare una resistenza unitaria del mondo occidentale. L'Europa, in questo scenario, si trova a dover affrontare una scelta cruciale: continuare a cercare una collaborazione transatlantica anche in presenza di divergenze o adottare una strategia più autonoma, rischiando però di indebolire la propria posizione nel contesto globale.

La sfida per l'Unione Europea è ora quella di ricostruire la fiducia e di trovare un terreno comune con gli Stati Uniti, cercando di conciliare le diverse prospettive e di definire una strategia comune efficace. Il futuro della cooperazione transatlantica, e la capacità dell'Occidente di affrontare le sfide poste dalla Cina, dipendono in larga misura dalla capacità di superare questo momento di tensione e di ristabilire un fronte unito.

In questo contesto, la necessità di una maggiore integrazione europea in materia di politica estera e di sicurezza diventa sempre più evidente. Solo un'Europa unita e forte potrà affrontare le sfide del futuro con successo. L'auspicio è che il vertice del G7 rappresenti un punto di svolta, non un punto di rottura, nella cooperazione tra Europa e Stati Uniti.

(21-02-2025 00:00)