Italia: tra Trump e Zelensky, i silenzi e gli schieramenti.
Kiev, la visita a sorpresa di Biden: le cancellerie europee spiazzate
La visita lampo del presidente americano Joe Biden a Kiev, a pochi giorni dall'anniversario dell'invasione russa, ha scosso gli equilibri geopolitici, generando un terremoto nelle cancellerie europee. L'iniziativa, tenuta segreta fino all'ultimo momento, rappresenta una svolta significativa, che sembra rimettere in discussione decenni di politiche atlantiste basate su una più tradizionale diplomazia multilaterale.
L'impatto in Italia è stato altrettanto significativo, dividendo ulteriormente il panorama politico. Mentre il premier Meloni, impegnata a mantenere un profilo diplomatico e a sottolineare il sostegno all'Ucraina, ha preferito un silenzio quasi assordante, altri leader hanno manifestato apertamente posizioni più vicine a quelle espresse da Donald Trump negli ultimi anni.
Matteo Salvini, leader della Lega, e Giuseppe Conte, capo del Movimento Cinque Stelle, si sono schierati su posizioni che riflettono una certa simpatia per le critiche di Trump all'intervento occidentale in Ucraina. Un atteggiamento che contrasta nettamente con la linea sostenuta dal governo e da una parte consistente dell'opinione pubblica italiana, fortemente a sostegno del popolo ucraino e della sua lotta per la sovranità.
La scelta di Biden di recarsi a Kiev, in un momento di così alta tensione, è stata interpretata da molti analisti come un segnale forte di appoggio incondizionato all'Ucraina e come una sfida diretta alla Russia. Tuttavia, la mancanza di una previa concertazione con gli alleati europei ha sollevato interrogativi sulla strategia atlantica e sulle future decisioni in merito al conflitto.
La situazione politica italiana è ora caratterizzata da una marcata divisione. Da un lato, un blocco a favore di una ferma condanna dell'aggressione russa e di un sostegno continuo a Zelensky, dall'altro, una frangia, rappresentata da partiti come la Lega e il M5S, che sembrano più propensi ad una linea di maggiore neutralità o addirittura di comprensione delle motivazioni russe, almeno a livello retorico. Resta da capire come si evolverà questa frattura e quale impatto avrà sulle scelte politiche future dell'Italia in ambito internazionale.
L'assenza di un fronte comune in Italia, e più in generale in Europa, di fronte all'iniziativa di Biden, pone interrogativi cruciali sul futuro dell'alleanza transatlantica e sulla capacità di affrontare le sfide globali con una voce unitaria. La visita a sorpresa del Presidente americano a Kiev non è stata solo un gesto di solidarietà, ma un evento che ha aperto nuove e profonde crepe nel fragile equilibrio geopolitico, con ripercussioni ancora tutte da valutare.
La situazione richiede un'attenta analisi e una riflessione profonda sulle scelte strategiche da intraprendere nei prossimi mesi. Il rischio è quello di una crescente polarizzazione interna che indebolisce la posizione dell'Italia sulla scena internazionale.
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