Il Guardasigilli nega intercettazioni in carcere
Nordio smentisce utilizzo di spyware Paragon: nessun'intercettazione da parte della Penitenziaria
Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha risposto oggi alle domande del Question Time in Parlamento, smentendo categoricamente l'utilizzo di spyware da parte della Penitenziaria. Le polemiche si erano accese nelle ultime settimane a seguito di presunti dubbi sull'impiego del software Paragon, sollevati da alcuni esponenti dell'opposizione. Il Ministro ha affermato con fermezza: "Nessuna intercettazione è stata effettuata utilizzando il software Paragon o altri strumenti di sorveglianza non autorizzati all'interno degli istituti penitenziari italiani."
Nordio ha sottolineato l'importanza della trasparenza e del rispetto delle norme sulla privacy, ribadendo l'impegno del Ministero a garantire il corretto utilizzo delle tecnologie di sorveglianza. Ha inoltre assicurato che sono in corso accertamenti per chiarire definitivamente ogni possibile dubbio sull'utilizzo dei software presenti nelle strutture carcerarie, specificando che "la sicurezza delle carceri è una priorità assoluta, ma questo non può avvenire a scapito dei diritti fondamentali dei detenuti."
Le dichiarazioni del Ministro, seppur rassicuranti, non hanno completamente spento le polemiche. Alcuni esponenti dell'opposizione hanno infatti richiesto maggiori dettagli sulle procedure di controllo e sulla tipologia di software impiegati, chiedendo l'istituzione di una commissione d'inchiesta per fare piena luce sulla vicenda. "È necessario accertare con certezza se esistano altre forme di sorveglianza non dichiarate", ha dichiarato un parlamentare di opposizione, aggiungendo che "la trasparenza è fondamentale per ristabilire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni".
La questione rimane quindi aperta, in attesa di ulteriori chiarimenti da parte del Ministro e di eventuali risultati delle indagini in corso. L'episodio evidenzia la delicatezza del tema della sorveglianza nelle carceri e l'importanza di un bilanciamento tra sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali. Il dibattito pubblico si concentrerà ora sull'efficacia delle misure di controllo e sulle garanzie per i detenuti, con la speranza di giungere a soluzioni che garantiscano sicurezza e rispetto dei diritti di tutti.
Per ulteriori aggiornamenti sull'argomento, si consiglia di consultare i siti ufficiali del Ministero della Giustizia e del Parlamento.
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