Dazi Usa su auto, farmaci e chip: Trump attacca l'Ue, "ci deve 350 miliardi"
Trump scatena la tempesta: dazi al 25% su auto, farmaci e chip, Europa nel mirino
Meno di un mese dalla sua investitura e Donald Trump sta già rimodellando radicalmente la scena internazionale. L'ex presidente, tornato al potere, ha lanciato una sfida frontale all'Europa, annunciando l'imposizione di dazi del 25% su auto, prodotti farmaceutici e semiconduttori. Una decisione che rischia di innescare una guerra commerciale di proporzioni enormi e di aggravare ulteriormente le già fragili relazioni transatlantiche.
La mossa di Trump arriva dopo le dichiarazioni rilasciate nella notte, nelle quali ha accusato l'Unione Europea di aver preso le parti di Volodymyr Zelensky nella guerra in Ucraina. Secondo Trump, "l'Ucraina ha iniziato la guerra contro la Russia", una tesi che ignora il contesto del conflitto e la documentazione internazionale che dimostra l'aggressione russa. Questa posizione ha portato gli Stati Uniti, sotto la guida di Trump, ad escludere l'Europa dai negoziati per una tregua, alimentando ulteriormente le tensioni.
La pretesa di Trump di imporre dazi così elevati si basa su un presunto debito dell'UE verso gli Stati Uniti di 350 miliardi di dollari. Una cifra che, al momento, non è supportata da dati ufficiali e che sembra più un pretesto per giustificare una strategia protezionista aggressiva. L'impatto di questa decisione sulle economie europee, già alle prese con l'inflazione e le conseguenze della guerra in Ucraina, potrebbe essere devastante. Si prevedono forti ripercussioni sulle case automobilistiche europee, con un possibile aumento dei prezzi e una riduzione della competitività sui mercati internazionali.
L'amministrazione Biden, sebbene non ancora ufficialmente commentato, si troverà a dover gestire una situazione estremamente complessa. La sfida lanciata da Trump rappresenta una grave minaccia per la stabilità globale e richiede una risposta decisa e coordinata da parte dei partner europei. La possibilità di una escalation commerciale sembra concreta, con ripercussioni potenzialmente catastrofiche per l'economia mondiale. La situazione richiede un'attenta analisi e una risposta politica ben ponderata per evitare un'ulteriore instabilità.
La decisione di Trump apre un nuovo capitolo nella complessa relazione tra Stati Uniti ed Europa, mettendo a dura prova la già fragile fiducia reciproca. L'escalation protezionista, se non gestita con estrema cautela, potrebbe avere conseguenze imprevedibili e a lungo termine sulla scena geopolitica globale. La comunità internazionale attende con ansia le prossime mosse e le reazioni diplomatiche alla sfida lanciata dall'ex presidente americano. L'incertezza regna sovrana, lasciando un futuro economico internazionale incerto e precario.
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