Roma condannata dalla CEDU per inerzia su caso di stalking
CEDU condanna l'Italia per inerzia su caso di stalking: preoccupa il sistema di prescrizione e i ritardi giudiziari
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) ha condannato l'Italia per violazione dell'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (diritto al rispetto della vita privata e familiare) in un caso di stalking. La sentenza, resa pubblica di recente, evidenzia gravi criticità nel sistema giudiziario italiano, in particolare per quanto riguarda la tempestività delle indagini e l'applicazione delle leggi in materia di violenza contro le donne.
Secondo la CEDU, le autorità italiane non hanno agito con la dovuta celerità nell'indagare sulle denunce presentate dalla vittima di stalking, causando un ritardo significativo che ha peggiorato la situazione di vulnerabilità della stessa. La Corte ha sottolineato la necessità di un intervento rapido ed efficace da parte delle forze dell'ordine e dell'autorità giudiziaria nei casi di stalking, evidenziando come i ritardi possano avere conseguenze devastanti sulle vittime. La sentenza, inoltre, solleva preoccupazioni sul sistema di prescrizione dei reati, che in alcuni casi potrebbe impedire l'effettiva punizione dei colpevoli e rappresentare un ostacolo alla giustizia.
La condanna della CEDU arriva in un momento in cui il problema dello stalking in Italia è sempre più sentito e dibattuto. Numerose associazioni a tutela delle donne denunciano da anni la necessità di rafforzare la legislazione e di migliorare l'efficacia delle misure di protezione per le vittime. La sentenza della Corte europea rappresenta un monito per le istituzioni italiane, invitandole ad affrontare con maggiore determinazione e tempestività il problema della violenza di genere e a garantire una maggiore tutela alle vittime di stalking.
La lentezza burocratica e i lunghi tempi di attesa per l'avvio delle indagini e per l'ottenimento di giustizia sono stati ampiamente criticati dalla CEDU. Questo caso evidenzia la necessità di una riforma complessiva del sistema giudiziario, finalizzata a garantire una maggiore efficienza e a ridurre i tempi di attesa per le vittime di reati. L'Italia dovrà ora affrontare le conseguenze di questa condanna, che potrebbe comportare il pagamento di una somma significativa a titolo di risarcimento alla vittima. Inoltre, la sentenza potrebbe avere importanti ripercussioni sul diritto nazionale, spingendo a una revisione della legislazione e delle procedure in materia di stalking.
Per approfondire la questione e consultare il testo integrale della sentenza, è possibile consultare il sito ufficiale della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo: https://www.echr.coe.int/ (link al sito ufficiale, da verificare la presenza effettiva della sentenza specifica).
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