Gaza: Fatima Hassouna, giornalista uccisa dai bombardamenti israeliani

La "morte rumorosa" di Fatima Hassouna: una giornalista uccisa nel silenzio di Gaza
Gaza, 27 ottobre 2023. La notizia è arrivata come un macigno, silenziosa eppure assordante come le bombe che hanno segnato gli ultimi mesi di vita di Fatima Hassouna. La reporter palestinese, che per 18 mesi ha documentato con coraggio e determinazione la distruzione della Striscia di Gaza, è morta mercoledì scorso. La sua morte, avvenuta durante i bombardamenti israeliani, è solo l'ultima tragica testimonianza di una guerra che non risparmia nessuno, nemmeno coloro che cercano di raccontarla al mondo.
Secondo l'ONU, sono già 209 i giornalisti uccisi a Gaza durante il conflitto. Un numero agghiacciante che riflette la pericolosità del lavoro di chi, in zone di guerra, cerca di dare voce alle vittime e di raccontare la verità. La morte di Fatima, però, risuona in modo particolare: la sua voce, la sua penna, il suo coraggio nel documentare la sofferenza del suo popolo, ora si sono spenti per sempre.
"Fatima era una leonessa", racconta un collega che ha lavorato a fianco a lei per mesi. "Nonostante la paura, la stanchezza, la continua minaccia di morte, non ha mai smesso di documentare ciò che vedeva. I suoi report erano intensi, dettagliati, pieni di umanità. Ci mancherà profondamente." Un altro superstite, un fotografo che ha collaborato con Fatima, ricorda: "Ricordo la sua risata, la sua capacità di trasformare anche i momenti più terribili in un'opportunità per raccontare una storia. La sua morte è una perdita enorme per il giornalismo palestinese e per tutto il mondo."
La sua eredità, tuttavia, non è destinata a perdersi. Un documentario dedicato alla sua vita e al suo lavoro, che raccoglie le immagini girate da Fatima stessa durante i suoi 18 mesi di reportage, è atteso al Festival di Cannes a maggio. Un'occasione per ricordare la sua figura, il suo coraggio, la sua dedizione al giornalismo e per dare voce a chi, come lei, ha perso la vita nel tentativo di far luce su una tragedia umanitaria.
La morte di Fatima Hassouna non è solo una tragedia personale, ma un grido di dolore che echeggia nel silenzio assordante della guerra. È un monito a non dimenticare, a non tacere di fronte alla violenza e all'ingiustizia. È un appello alla comunità internazionale affinché si attivi per porre fine a questo conflitto e garantire la sicurezza dei giornalisti che, in tutto il mondo, rischiano la vita per raccontare la verità.
Ricordiamo Fatima Hassouna. La sua storia non deve essere dimenticata.
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