Crollo consumi a marzo: -0,7% secondo Confcommercio

Dazi USA e consumi in picchiata: Confcommercio lancia l'allarme
Marzo nero per i consumi italiani: -0,7% secondo Confcommercio. La drastica flessione registrata è imputabile, secondo l'associazione di categoria, principalmente all'effetto combinato dell'inflazione persistente e dei dazi imposti dagli Stati Uniti su alcuni prodotti italiani. Una situazione che, come sottolineato da Confcommercio, ha inferto "l'ultimo colpo alla stabilità delle aspettative degli operatori," mettendo a dura prova la fiducia dei consumatori e compromettendo i già fragili equilibri del mercato interno.
Il dato del -0,7% rappresenta un'ulteriore battuta d'arresto per l'economia italiana, già alle prese con le sfide poste dall'aumento dei costi dell'energia e dalla guerra in Ucraina. La contrazione dei consumi, infatti, si riflette su tutti i settori, dal commercio al turismo, aggravando la situazione di molte imprese, già in difficoltà per l'aumento dei costi delle materie prime e del trasporto. L'incertezza economica globale, acuita dalle tensioni geopolitiche e dalle politiche protezionistiche, contribuisce a creare un clima di pessimismo che frena gli investimenti e la propensione alla spesa.
Confcommercio ha lanciato un appello al Governo affinché intervenga con misure concrete a sostegno delle imprese e delle famiglie. Si rende necessario, secondo l'associazione, un piano di interventi mirati a contrastare l'inflazione e a rilanciare la fiducia dei consumatori. Tra le possibili soluzioni, vengono suggerite azioni per ridurre il costo dell'energia, semplificare la burocrazia e promuovere politiche fiscali più favorevoli alle imprese. La situazione richiede, insomma, un intervento deciso e coordinato per evitare che la flessione dei consumi si trasformi in una vera e propria recessione.
L'impatto dei dazi USA si rivela, dunque, decisivo nella destabilizzazione del mercato. Confcommercio auspica una rapida risoluzione delle controversie commerciali con gli Stati Uniti, in modo da poter ristabilire un clima di maggiore certezza e rilanciare la crescita economica. La speranza è che le istituzioni europee e nazionali riescano a trovare soluzioni efficaci per mitigare gli effetti negativi delle tensioni internazionali e permettere al sistema economico italiano di superare questa fase critica.
Il quadro delineato è preoccupante e richiede una risposta immediata e coordinata da parte delle istituzioni. Il futuro dei consumi e dell'economia italiana, dipenderà fortemente dalla capacità di affrontare con efficacia le sfide poste dal contesto internazionale e dalle politiche commerciali internazionali.
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