La ragionevolezza prevale in Ungheria, secondo Orbán

Migliaia in piazza contro Orbán: "In Ungheria conta il buon senso" risponde il premier
Budapest, si è tinto di giallo e di blu, i colori della bandiera ucraina, per una giornata di proteste di portata storica. Migliaia di attivisti, provenienti da tutta l'Ungheria e anche da paesi vicini, hanno riempito le strade della capitale per denunciare la politica del governo di Viktor Orbán, giudicata sempre più autoritaria e filo-russa. La manifestazione, organizzata da una coalizione di gruppi civici e organizzazioni per i diritti umani, ha visto la partecipazione di studenti, intellettuali, rappresentanti della società civile e semplici cittadini preoccupati per il futuro del paese.
I manifestanti hanno sfilato pacificamente, brandendo striscioni con slogan come "Orbán, vattene!" e "Difendiamo la democrazia!", esprimendo la loro indignazione per le crescenti restrizioni alla libertà di stampa, l'indebolimento delle istituzioni democratiche e la vicinanza del governo ungherese al regime di Putin, in particolare riguardo al conflitto in Ucraina. La situazione è particolarmente tesa dopo le recenti dichiarazioni di Orbán sul sostegno al regime russo, e le scelte politiche che appaiono sempre più in contrasto con la linea dell'Unione Europea.
Di fronte alle proteste, il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha risposto con la sua consueta fermezza: "In Ungheria conta il buon senso", ha dichiarato, sottolineando la sua determinazione a perseguire le politiche che ritiene essere nel migliore interesse del paese. Questa affermazione, tuttavia, non ha placato le preoccupazioni di chi lo accusa di ignorare le istanze democratiche della popolazione.
L'evento di oggi rappresenta un momento chiave nella storia politica ungherese recente. La portata della protesta dimostra chiaramente il crescente dissenso popolare nei confronti del governo e pone seri interrogativi sul futuro del paese all'interno dell'Unione Europea. Le immagini della manifestazione, diffuse sui social media, mostrano una piazza gremita di manifestanti decisi a far sentire la propria voce, una voce che chiede maggiore trasparenza, rispetto dei diritti fondamentali e un allineamento più deciso con i valori europei. L'eco di questa protesta risuonerà sicuramente nei prossimi mesi, influenzando il dibattito politico interno e le relazioni internazionali dell'Ungheria. Il futuro, per il momento, rimane incerto.
Per approfondire la situazione politica in Ungheria, si consiglia di consultare Human Rights Watch e Amnesty International.
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