Ecco un possibile titolo alternativo: **Quando lo Stato ignora il mercato: la questione dei dazi.**

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Il Vero Sacrilegio Americano: Trump e la Frattura tra Stato e Mercato
Il "vero sacrilegio americano", se così possiamo definirlo, si sta consumando sotto i nostri occhi. Non riguarda questioni religiose o puramente etiche, ma una dinamica ben più pericolosa per l'equilibrio del sistema occidentale. Parliamo della progressiva divisione tra lo Stato e il Mercato, due entità che, nell'ideale occidentale, dovrebbero operare in sinergia per garantire tanto la libertà economica quanto quella politica.
Donald Trump, con le sue politiche protezionistiche e la sua retorica nazionalista, ha accelerato questa frattura. I dazi, lungi dall'essere semplici strumenti di protezione economica, diventano simboli di una profonda sfiducia nel libero scambio e nella cooperazione internazionale. Sono un segnale che lo Stato si sente in dovere di "proteggere" il mercato, non di facilitarne l'espansione e l'integrazione globale.
Questa visione paternalistica è pericolosa. Un mercato eccessivamente controllato e "protetto" dallo Stato rischia di diventare inefficiente, stagnante e, soprattutto, meno libero. La libertà economica, a sua volta, è strettamente legata alla libertà politica. Un sistema economico rigido e centralizzato difficilmente potrà garantire un'autentica democrazia.
Il rischio, quindi, è quello di un circolo vizioso. La sfiducia nel libero mercato porta a un intervento statale eccessivo, che a sua volta mina la libertà economica e, di conseguenza, quella politica. Un sistema del genere è destinato a implodere, sacrificando sull'altare del nazionalismo i principi stessi che hanno reso grande l'Occidente. Le conseguenze di questa scelta, se non prontamente corrette, potrebbero rivelarsi devastanti per le generazioni future. Il dibattito è aperto, e richiede una seria riflessione su quale modello di società vogliamo costruire.
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