L'ombra americana

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Il crollo di Wall Street del 1987 raccontato sulle pagine di “Repubblica” nell’editoriale dell’ex direttore di Bankitalia - Il male americano

Un tuffo nel passato: l'eco del "Lunedì Nero" nelle analisi di Repubblica.

Quest'anno, a distanza di decenni, l'eco del "Lunedì Nero", il crollo di Wall Street del 1987, risuona ancora forte. Immaginiamo le pagine di Repubblica di quei giorni, immaginiamo un editoriale firmato da un ex direttore di Bankitalia, che con sguardo lucido e analitico, disseziona gli eventi, puntando il dito contro "il male americano", un male che va oltre la semplice speculazione finanziaria.

L'articolo, probabilmente titolato qualcosa come "Il panico di Wall Street: un sintomo di una malattia più profonda", avrebbe iniziato con una descrizione vivida del crollo: l'indice Dow Jones che perde il 22,6%, la frenesia dei trader, la corsa ai ripari. Ma l'ex governatore non si sarebbe limitato alla cronaca. Avrebbe scavato a fondo, analizzando le cause profonde del disastro, identificando le falle nel sistema finanziario americano, le deregulation eccessive che avevano alimentato una bolla speculativa, un "casino" di derivati e strumenti finanziari complessi, incomprensibili persino agli addetti ai lavori.

Con la sua esperienza e la sua visione d'insieme, l'autore avrebbe messo in guardia contro la pericolosa corsa al profitto a breve termine, contro l'avidità che aveva preso il sopravvento sulla prudenza, e contro l'eccessiva fiducia nella capacità autoregolativa dei mercati. L'editoriale avrebbe sottolineato come il crollo non fosse un evento isolato, ma un sintomo di un malessere più profondo, di una crisi di valori che aveva pervaso il sistema economico e finanziario americano. Il "male americano", in questo contesto, sarebbe stato rappresentato dalla mancanza di regolamentazione, dalla prevalenza dell'interesse individuale sul bene comune e dalla crescita esponenziale di una finanza sregolata, capace di scatenare crisi di proporzioni enormi.

L'articolo si sarebbe concluso con un appello alla riflessione, alla necessità di riformare il sistema finanziario internazionale, di introdurre nuove regole e controlli, per prevenire il ripetersi di eventi simili. Un monito forte, chiaro e tempestivo, che avrebbe echeggiato anche negli anni successivi, a ricordare l'importanza della prudenza e della responsabilità nella gestione dei mercati finanziari.

L'editoriale, ipotetico ma plausibile, sarebbe stato un'analisi lucida e profonda, capace di andare oltre la semplice cronaca, per offrire una chiave di lettura chiare e accurate di un evento che ha segnato la storia della finanza globale, anche come profetico avvertimento per il futuro.

(07-04-2025 01:00)