**Dazi: la tempesta perfetta.**

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Dazi di Trump: Un Disastro Annunciato, l'Allarme Unanime delle Istituzioni Sovranazionali
Bruxelles - È quasi stupefacente l’unanimità con cui le istituzioni sovranazionali stanno reagendo alle politiche commerciali protezionistiche promosse dall'ex Presidente Trump, in vista delle prossime elezioni americane. L'ombra di un ritorno ai dazi, paventato da diversi analisti, getta un'inquietante prospettiva sull'economia globale.
Le conseguenze di un'escalation protezionistica, secondo diversi esperti, sarebbero devastanti. L'imposizione di dazi punitivi, in particolare nei confronti di Cina ed Europa, innescherebbe una spirale di ritorsioni commerciali che penalizzerebbe fortemente le imprese e i consumatori. BR
"Un ritorno ai dazi sarebbe un passo indietro significativo per l'economia globale," ha dichiarato Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, durante una recente conferenza stampa. Ha poi aggiunto: "Il libero scambio è fondamentale per la crescita e l'innovazione. I dazi, al contrario, creano barriere, aumentano i costi e limitano la concorrenza." BR
Anche il Fondo Monetario Internazionale ha espresso forti preoccupazioni, sottolineando come le politiche protezionistiche di Trump potrebbero rallentare la crescita economica globale e aumentare l'inflazione. BR
L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma è noto come l'istituzione sia da sempre un forte sostenitore del multilateralismo e della riduzione delle barriere commerciali. Un'ondata di dazi e restrizioni, in ogni caso, minerebbe alla base il sistema commerciale globale che l'OMC si impegna a tutelare.BR
Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere se le minacce di Trump si concretizzeranno in azioni concrete. La speranza è che prevalga il buon senso e si eviti una guerra commerciale che avrebbe conseguenze negative per tutti.BR
Ulteriori approfondimenti sulle possibili conseguenze delle politiche commerciali protezionistiche sono disponibili sul sito del Fondo Monetario Internazionale e sul sito della Banca Centrale Europea.
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