La responsabilità educativa: un'eredità perduta? (Femminicidi)

L'allarme di Mencacci: "Genitori hanno perso la capacità di educare alla responsabilità"
Il femminicidio, una piaga che continua a lacerare il tessuto sociale italiano, trova nel professor Giovanni Mencacci, direttore emerito del dipartimento Neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano e presidente della Società italiana neuropsicofarmacologia, una voce autorevole che punta il dito contro una grave mancanza educativa.
Intervistato in merito all'aumento dei casi di femminicidio e alla crescente difficoltà nel contrastare la violenza sulle donne, Mencacci ha usato parole forti e dirette: "Pensare di coprire la fuga o la colpa dei figli è terrificante". Una affermazione che evidenzia come la complicità, spesso inconsapevole, di genitori e familiari possa rappresentare un fattore aggravante nel perpetuare il ciclo di violenza.
Il professore ha sottolineato come la responsabilità, intesa come consapevolezza delle proprie azioni e delle loro conseguenze, sia un pilastro fondamentale nella formazione di una persona equilibrata e rispettosa. E' qui che, secondo Mencacci, si cela il problema principale: "Educare alla responsabilità è una capacità che i genitori hanno perso".
Non si tratta di una semplice mancanza di severità, ma di una profonda crisi educativa che affonda le radici in una società sempre più individualista e permissiva. La difficoltà nel porre dei limiti, nel far comprendere le conseguenze del proprio comportamento, contribuisce a creare un terreno fertile per comportamenti violenti e aggressivi, che possono sfociare in drammi come i femminicidi.
Mencacci non si limita a denunciare il problema, ma indica anche una possibile via d'uscita: un'educazione che metta al centro la responsabilità individuale, la capacità di empatia e il rispetto per gli altri. Un'educazione che non si basi solo sulla repressione, ma sulla costruzione di una coscienza morale solida e profonda.
Le parole del professor Mencacci risuonano come un monito, un appello urgente a una riflessione profonda sulla nostra società e sul ruolo fondamentale che i genitori hanno nel prevenire la violenza di genere. La lotta contro i femminicidi non può prescindere da una radicale riforma educativa che dia nuovo valore alla responsabilità e al rispetto reciproco.
La lotta contro la violenza sulle donne richiede un impegno collettivo: istituzioni, società civile e famiglie devono collaborare per costruire un futuro più sicuro per tutte le donne.
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