Giovani italiani in fuga: all'estero trovano più opportunità.

Fuga di cervelli: 93.410 giovani lasciano l'Italia nel 2024, un aumento del 30%
Un allarme preoccupante arriva dai dati Istat, analizzati dal demografo Alessandro Rosina: nel 2024, ben 93.410 giovani italiani hanno lasciato il Paese per cercare fortuna all'estero, registrando un incremento del 30% rispetto all'anno precedente. Un dato che fotografa una situazione critica e che spinge Rosina a chiedere a gran voce un "nuovo patto generazionale".
“L'Italia non è più un paese per giovani”, afferma Rosina, commentando i numeri allarmanti. La fuga di cervelli, un fenomeno che ormai da anni affligge il nostro Paese, sembra aver toccato un nuovo picco. Secondo l'esperto, i giovani che emigrano trovano all'estero opportunità che in Italia sembrano precluse: "Fuori scoprono di avere molto di più", spiega, sottolineando la discrepanza tra le aspettative e la realtà vissuta dai giovani in Italia in termini di lavoro, stabilità economica e prospettive future.
Le cause di questa massiccia emigrazione sono molteplici e complesse. Tra queste, spiccano la difficoltà nel reperire un lavoro stabile e ben retribuito, la precarietà diffusa, la difficoltà di accesso alla casa e la scarsa innovazione tecnologica in alcuni settori. A ciò si aggiungono l'elevato costo della vita e la burocrazia complessa che spesso ostacola l'avvio di nuove attività imprenditoriali.
Rosina evidenzia la necessità di un intervento deciso da parte delle istituzioni, che vada oltre le dichiarazioni di intenti. Un "nuovo patto generazionale" che preveda investimenti mirati in istruzione, ricerca, innovazione e infrastrutture, è fondamentale per invertire la rotta e rendere l'Italia un paese attrattivo per i giovani, offrendo loro reali prospettive di futuro. “Serve un cambiamento radicale”, afferma il demografo, “che metta al centro le esigenze delle nuove generazioni e le aiuti a realizzare le proprie ambizioni nel nostro Paese”.
L'appello di Rosina è chiaro: non si tratta solo di un problema demografico, ma di un problema sociale ed economico di vasta portata che necessita di soluzioni concrete e immediate. Il futuro dell'Italia, infatti, dipende in larga misura dalla capacità di trattenere i suoi giovani e di attrarre nuovi talenti. Solo investendo sul capitale umano, creando opportunità e garantendo un futuro dignitoso, si potrà sperare di arrestare questa preoccupante emorragia di talenti.
Per approfondire la problematica, si consiglia di consultare i dati Istat e gli studi del professor Rosina.
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