Stellantis, Prysmian e Illy valutano produzione USA per contrastare i dazi

Stellantis, Prysmian e Illy valutano produzione USA per contrastare i dazi

Trump attira gli investitori stranieri: "Benvenuti nell'età dell'oro"

Donald Trump, nonostante la sconfitta elettorale del 2020, continua ad esercitare una forte influenza sul panorama politico ed economico americano. La sua recente affermazione, "Benvenuti nell'età dell'oro", rivolta agli investitori stranieri, non è solo un'esclamazione retorica, ma rispecchia una realtà in cui aziende italiane di primaria importanza stanno valutando, o addirittura decidendo, di incrementare la propria presenza produttiva negli Stati Uniti.

La minaccia di dazi elevati, un'arma spesso utilizzata durante la presidenza Trump, ha spinto colossi industriali italiani come Stellantis, Prysmian e Illy a rivalutare le proprie strategie. La prospettiva di evitare pesanti penalità commerciali ha portato queste aziende a considerare seriamente la possibilità di spostare parte della propria produzione negli USA, una mossa che, se confermata, rappresenterebbe un investimento significativo nell'economia americana e un riposizionamento strategico per i gruppi coinvolti.

Stellantis, il gigante automobilistico italo-francese, starebbe valutando l'apertura di nuovi stabilimenti per garantire una maggiore vicinanza al mercato americano e ridurre i costi di trasporto e le complicazioni legate alle politiche commerciali. Similmente, Prysmian, leader mondiale nella produzione di cavi, starebbe esaminando attentamente l'opportunità di aumentare la capacità produttiva negli Stati Uniti per rispondere alla domanda crescente e mitigare i rischi legati ai dazi.

Anche Illycaffè, il noto marchio di caffè, sembra essere attratto dalla prospettiva di una maggiore presenza negli Stati Uniti. Una scelta che, oltre a garantire una maggiore competitività sul mercato americano, potrebbe contribuire a rafforzare il brand e ad avvicinarsi ulteriormente ai consumatori americani.

Questa corsa verso gli Stati Uniti non è solo una risposta alle politiche commerciali passate, ma anche una dimostrazione di fiducia nel potenziale dell'economia americana. La dichiarazione di Trump, pur carica di una certa retorica, evidenzia l'interesse crescente degli investitori internazionali nei confronti del mercato statunitense, un interesse alimentato da diverse variabili, tra cui la disponibilità di una forza lavoro qualificata e un mercato interno vasto e dinamico. L'effetto a cascata di queste scelte potrebbe portare ad un incremento significativo dell'occupazione sia negli Stati Uniti che in Italia, creando nuove opportunità e consolidando rapporti commerciali di lungo termine. Rimane da vedere, tuttavia, quali saranno gli sviluppi futuri e come queste strategie si integreranno nel quadro più ampio delle relazioni commerciali tra Italia e Stati Uniti.

(01-04-2025 08:51)