Caso Askatasuna: 18 condanne, nessun'associazione a delinquere

Caso Askatasuna: 18 condanne, nessun

18 Condanne per i Militanti di Askatasuna: Il Tribunale di Torino Dichiara Inesistente l'Associazione a Delinquere

Si è concluso ieri il processo di primo grado a carico dei militanti del centro sociale torinese Askatasuna. Il Tribunale di Torino ha inflitto 18 condanne, rigettando l'accusa di associazione a delinquere. Le pene, che vanno da pochi mesi a diversi anni, riguardano una serie di reati contestati, tra cui danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata, tutti commessi nell'ambito di diverse proteste e azioni dirette svolte negli ultimi anni.

La sentenza, attesa con trepidazione da attivisti e forze dell'ordine, rappresenta un punto di svolta nel lungo braccio di ferro tra il centro sociale e le istituzioni. L'accusa di associazione a delinquere, che avrebbe potuto comportare pene ben più pesanti, è stata respinta dal giudice, che ha invece riconosciuto la responsabilità individuale dei singoli imputati per i reati specifici loro contestati. Questa decisione evidenzia una precisa distinzione tra la condotta di singoli individui e l'esistenza di una presunta organizzazione criminale strutturata all'interno del centro sociale.

La difesa ha sempre sostenuto la legittimità delle azioni compiute dal collettivo, definite come forme di protesta politica contro le politiche sociali ed economiche del governo e contro le presunte ingiustizie perpetrate dal sistema. Le argomentazioni presentate in aula si sono concentrate sulla natura politica del conflitto, sottolineando il ruolo di Askatasuna nel promuovere dibattiti e iniziative di lotta sociale nel territorio torinese. In questo contesto, le azioni ritenute illegali sono state presentate come espressione di una resistenza attiva, non come atti di delinquenza organizzata.

La decisione del Tribunale non ha mancato di suscitare reazioni contrastanti. Mentre alcuni accolgono la sentenza come una vittoria per la libertà di espressione e di protesta, altri la reputano troppo clemente, ritenendo che le pene inflitte non riflettano appieno la gravità degli atti commessi. La procura, in particolare, sta valutando la possibilità di presentare appello. Il dibattito pubblico sulla legittimità delle azioni dirette e sulla definizione stessa del concetto di "associazione a delinquere" proseguirà sicuramente anche alla luce di questa complessa sentenza.

Il processo ha acceso i riflettori sulla delicata questione del rapporto tra attivismo politico, disobbedienza civile e giustizia. L'iter giudiziario di Askatasuna sarà senz'altro oggetto di studio e analisi da parte di giuristi e sociologi per le implicazioni che essa porta nel dibattito sul diritto di protesta e sulla libertà di associazione in Italia.

(31-03-2025 17:06)