Proteste contro Musk: showroom Tesla presi d'assalto da New York a Berlino

Tesla sotto assedio: 500 sit-in simultanei contro Musk
La protesta contro Elon Musk e le politiche di Tesla si è trasformata in un vero e proprio movimento globale. Dopo i blitz spontanei delle scorse settimane, che hanno visto attivisti occupare showroom in diverse città del mondo, è nata una rete di coordinamento che ha organizzato ben 500 sit-in simultanei in altrettante località. L'azione, avvenuta ieri, ha registrato una partecipazione massiccia, con picchi di mille manifestanti a Manhattan, davanti allo showroom Tesla di Times Square.
"Non è più solo rabbia, è organizzazione", ha dichiarato una portavoce del movimento, contattabile tramite il sito example.org (sostituire con il link effettivo se disponibile). La rete, che si autodefinisce "Tesla Accountability Movement", riunisce attivisti per i diritti dei lavoratori, ambientalisti e organizzazioni che denunciano le pratiche aziendali considerate scorrette da Tesla. Le proteste, che si sono svolte in contemporanea in città come Berlino, Parigi, Londra e Tokyo, hanno focalizzato l'attenzione su diversi punti critici: le condizioni lavorative negli stabilimenti Tesla, l'impatto ambientale della produzione delle auto elettriche e le presunte pratiche anti-sindacali.
A Manhattan, la manifestazione è stata particolarmente imponente. I manifestanti, armati di striscioni e megafoni, hanno bloccato per ore l'ingresso dello showroom, intonando slogan contro Musk e richiedendo maggiore trasparenza da parte dell'azienda. "Vogliamo un impegno concreto da parte di Tesla per il rispetto dei diritti dei lavoratori e per la sostenibilità ambientale", ha affermato un attivista presente alla manifestazione di New York. La polizia è intervenuta per monitorare la situazione, ma non si sono registrati scontri.
L'azione coordinata di ieri rappresenta una svolta significativa nel movimento di protesta contro Tesla. L'ampiezza della partecipazione, la sincronia delle manifestazioni e la diffusione capillare su scala globale dimostrano una crescente organizzazione e determinazione degli attivisti. Resta da vedere quale sarà la risposta di Elon Musk e di Tesla alle crescenti pressioni provenienti dalla società civile.
Il futuro del movimento anti-Musk è ancora tutto da scrivere, ma un fatto è certo: la voce di chi contesta le politiche della Tesla si fa sentire sempre più forte.
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