L'attacco di Vance all'Europa: il deficit e le politiche Dei nel mirino delle aziende francesi

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“Duemila miliardi all’anno sono troppi”: La Casa Bianca stringe i dadi sulla Francia

La tensione tra Stati Uniti e Francia sale di tono. Al centro del contendere, le politiche inclusive francesi e i cospicui finanziamenti ad esse destinati. L’amministrazione Biden, tramite il consigliere economico Brian Deese, avrebbe espresso forti pressioni su Parigi, definendo eccessive le risorse stanziate, stimate in circa duemila miliardi di euro all’anno. Una cifra ritenuta “troppo elevata” e fonte di squilibri economici, secondo fonti anonime vicine alla Casa Bianca.

La reazione di Emmanuel Macron è stata immediata e netta: “È un’ingerenza inaccettabile negli affari interni della Francia”, ha dichiarato il presidente francese, sottolineando l’autonomia decisionale del suo paese in materia di politiche sociali. Macron ha ribadito l’importanza delle politiche inclusive per la coesione sociale e la crescita economica, respingendo le critiche statunitensi. La dichiarazione presidenziale è stata seguita da un comunicato ufficiale dell’Eliseo, nel quale si ribadisce la fermezza del governo francese sulla linea intrapresa.

Anche il senatore americano Josh Hawley si è unito al coro delle critiche, attaccando l’Europa in generale per il suo deficit e puntando il dito contro le politiche sociali francesi. Hawley, esponente repubblicano, ha definito le politiche inclusive come "uno spreco di denaro dei contribuenti" e ha chiesto maggiori controlli sulle spese pubbliche europee. La sua posizione, forte e critica, si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Washington e Bruxelles su diversi fronti economici e geopolitici.

Intanto, si fa sempre più insistente la richiesta da parte della Casa Bianca alle aziende francesi di rivedere, e in alcuni casi cancellare, le proprie politiche interne di diversity & inclusion, considerate come un ulteriore fattore di aumento dei costi. Questa pressione, indiretta ma significativa, sembra puntare a ottenere una modifica delle politiche dal basso, tramite pressioni sul tessuto economico del paese. La situazione rimane dunque estremamente tesa, con l’Europa che si trova a dover difendere le proprie scelte politiche di fronte alle crescenti pressioni statunitensi.

Resta da capire come si evolverà la situazione. La risposta della Francia, per ora, è stata decisa e ferma. L’equilibrio tra la necessità di una collaborazione economica transatlantica e la difesa dell’autonomia nazionale rappresenta la sfida cruciale per Macron e il suo governo nelle prossime settimane.

(30-03-2025 01:00)