Crisi italiana: doppio impatto sull'industria, Ferrari aumenta i prezzi negli USA

Crisi italiana: doppio impatto sull

Ferrari alza i prezzi negli USA: +10% e timori per l'indotto italiano

Un aumento del 10% dei prezzi delle Ferrari negli Stati Uniti d'America sta provocando preoccupazione nel settore automobilistico italiano. La notizia, diffusa nelle ultime settimane, ha gettato un'ombra sull'indotto, già alle prese con le difficoltà di un mercato in rallentamento.

Le vendite di Ferrari negli USA nel 2024 sono state inferiori alle 30.000 unità, un dato che, seppur non catastrofico per il Cavallino Rampante, riflette una situazione di mercato globale meno florida del previsto. Questo calo, unito all'aumento dei prezzi, fa temere un effetto domino sull'intera filiera produttiva italiana che ruota intorno al marchio di Maranello.

"Per noi si tratta di un doppio colpo", afferma un rappresentante di una piccola azienda fornitrice di componenti per Ferrari, che preferisce rimanere anonimo. "Da una parte, la diminuzione delle vendite si traduce in una riduzione degli ordini. Dall'altra, l'aumento dei prezzi di listino potrebbe compromettere la competitività delle nostre aziende, che potrebbero perdere quote di mercato a favore di fornitori esteri con costi di produzione inferiori".

L'aumento del 10% è una mossa che, secondo gli analisti, mira a compensare l'aumento dei costi delle materie prime e a mantenere elevati i margini di profitto in un mercato in contrazione. Tuttavia, la scelta di Ferrari rischia di innescare una spirale negativa, con possibili ripercussioni sulla produzione e sull'occupazione in Italia.

Il settore automobilistico italiano, già alle prese con la transizione verso la mobilità elettrica e con le sfide della globalizzazione, si trova ora a dover affrontare una nuova complessa sfida. La decisione di Ferrari, pur comprensibile dal punto di vista aziendale, mette in luce la fragilità di un indotto che dipende in modo significativo dal successo di un marchio iconico come quello del Cavallino Rampante.

La situazione richiede un'attenta analisi e una risposta coordinata da parte delle istituzioni italiane per supportare le aziende dell'indotto e garantire la loro competitività sul mercato globale. Il rischio, altrimenti, è quello di un ulteriore indebolimento di un settore fondamentale per l'economia del Paese.

Si attendono ora dichiarazioni ufficiali da parte di Ferrari per chiarire ulteriormente le motivazioni di questa scelta e le eventuali strategie per mitigare le possibili conseguenze negative sull'indotto italiano. La speranza è che la situazione possa essere gestita in modo da minimizzare i danni e garantire la sopravvivenza delle numerose aziende che contribuiscono al successo del marchio Ferrari nel mondo.

(28-03-2025 01:00)