Crollo salari in Italia: -8,7%, fanalino di coda G20

Report ONU: Italia Fanalino di Coda in Europa, Salari in Picchiata
Un nuovo rapporto dell'ONU dipinge un quadro desolante per l'economia italiana nel periodo 2008-2024. Dopo anni di crisi, seppur con un piccolo rimbalzo nell'ultimo anno, il paese si conferma maglia nera del G20 per quanto riguarda la crescita dei redditi, con una drastica diminuzione dell'8,7% dei salari. Una situazione che preoccupa profondamente il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, che accusa la politica di inerzia e incapacità di fornire risposte concrete alle difficoltà crescenti delle famiglie italiane.
Il report, pubblicato sul sito ufficiale delle Nazioni Unite, analizza nel dettaglio l'andamento economico-sociale dell'Italia negli ultimi anni. L'analisi evidenzia una profonda stagnazione salariale, che ha inciso negativamente sul potere d'acquisto delle famiglie e contribuito ad aggravare le disuguaglianze sociali. Il dato dell'8,7% di calo rappresenta un campanello d'allarme significativo, posizionando l'Italia agli ultimi posti nella classifica del G20 in termini di crescita dei redditi. Il documento sottolinea inoltre la necessità di politiche economiche più incisive, capaci di stimolare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro di qualità, con particolare attenzione alla riduzione del divario tra i salari più alti e quelli più bassi.
Di fronte a questa situazione critica, Maurizio Landini ha espresso la sua profonda preoccupazione, sottolineando l'urgente necessità di interventi governativi. "La politica non dà risposte", ha dichiarato il leader sindacale, "è necessario un cambio di passo radicale, con politiche economiche che mettano al centro le persone e il lavoro, e che garantiscano salari dignitosi e una maggiore giustizia sociale." Landini ha lanciato un appello al governo affinché si impegni concretamente nella definizione di un piano di riforme strutturali in grado di affrontare le cause profonde della crisi economica e sociale che sta affliggendo il paese. Il sindacalista ha inoltre ribadito la necessità di investimenti massicci in istruzione, formazione e ricerca, elementi fondamentali per una crescita economica sostenibile e inclusiva.
Il report dell'ONU rappresenta dunque un ulteriore monito per le istituzioni italiane, invitandole a intervenire con urgenza per contrastare il preoccupante trend negativo e garantire un futuro migliore per i cittadini italiani. La sfida è quella di invertire la rotta, promuovendo una crescita economica che sia realmente inclusiva e capace di migliorare le condizioni di vita di tutti.
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