Caso Garlasco: le parole di Sempio

L'indagato Sempio: "Nessun mio DNA sulla vittima, non ho aggredito Chiara" - Il caso Garlasco torna alla ribalta
Il processo per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, avvenuto nel 2007, continua a generare dibattiti e nuove dichiarazioni. Alberto Stasi, inizialmente condannato e poi assolto, resta al centro della vicenda, ma oggi l'attenzione si concentra su un nuovo indagato, Roberto Sempio, che ha rilasciato dichiarazioni importanti durante le ultime udienze.
"Se avessi aggredito Chiara, ci sarebbe tanto DNA mio sulla scena del crimine", ha affermato Sempio con sicurezza, respingendo con forza le accuse a suo carico. La sua dichiarazione si concentra sulla presunta mancanza di prove biologiche che lo colleghino direttamente all'omicidio. Questa asserzione si pone in netto contrasto con le tesi accusatorie, che finora non sono state rese pubbliche nella loro completezza.
Sempio ha poi aggiunto: "Non ho fatto male a Chiara. Comprendo i tentativi della difesa di Stasi, ma basta". Questa frase lascia intendere una consapevolezza delle strategie difensive adottate in passato nel processo, e una richiesta di chiusura di una fase giudiziaria lunga e complessa. Le parole di Sempio sembrano suggerire un'intenzione di collaborazione con la giustizia, pur mantenendo una ferma posizione di innocenza.
La vicenda resta avvolta da un velo di mistero, con dettagli ancora non chiariti e diverse interpretazioni degli eventi. Le dichiarazioni di Sempio rappresentano un nuovo tassello in questo intricato puzzle giudiziario, e contribuiranno a orientare le future indagini e l'eventuale proseguimento del processo. L'attenzione mediatica, dopo anni di silenzio, torna a concentrarsi su Garlasco, e l'opinione pubblica attende con ansia i prossimi sviluppi di questa causa che ha profondamente scosso l'Italia.
L'importanza delle analisi del DNA nel caso Garlasco è sempre stata centrale. Gli esperti forensi hanno svolto un lavoro approfondito, e le loro conclusioni avranno un ruolo determinante nell'orientare le decisioni giudiziarie. L'assenza di prove biologiche incriminanti per Sempio, come da lui stesso sottolineato, potrebbe rappresentare un elemento di fondamentale importanza per la sua difesa. La verità sul delitto di Chiara Poggi, dopo oltre 15 anni, rimane ancora da scoprire completamente.
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