**Braccio di ferro a Bruxelles sul riarmo: Kallas sprona i più forti ad accelerare gli investimenti.**

**Braccio di ferro a Bruxelles sul riarmo: Kallas sprona i più forti ad accelerare gli investimenti.**

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Ucraina: UE compatta (quasi) sul sostegno, ma il riarmo divide i leader

Bruxelles - Il vertice UE si conclude con un messaggio forte, ma non unanime, sull'Ucraina. A 26, senza l'Ungheria di Orban, i leader europei hanno ribadito il loro impegno a sostenere Kiev "finché necessario" per raggiungere una pace basata sulla forza e sulla sovranità territoriale ucraina. Questo si traduce, concretamente, in un ulteriore pacchetto di aiuti militari e finanziari, la cui entità è però ancora oggetto di discussione.

Il tema del riarmo europeo ha acceso il dibattito tra i capi di stato e di governo. La premier estone Kaja Kallas ha lanciato un appello pressante: "Dobbiamo fare di più, soprattutto chi può". Un chiaro riferimento ai paesi con maggiore capacità economica, chiamati a investire massicciamente nella difesa per far fronte alla minaccia russa.

La "guerra" dei numeri è evidente. Alcuni paesi spingono per un aumento generalizzato dei contributi al Fondo Europeo per la Difesa (EDF), mentre altri invocano una maggiore flessibilità nell'utilizzo dei fondi esistenti. Le divergenze di vedute riflettono le diverse priorità nazionali e le differenti percezioni del rischio.

Nonostante le divisioni, prevale la consapevolezza che l'Europa debba rafforzare la propria capacità di difesa. La guerra in Ucraina ha reso evidente la dipendenza europea da altri attori, in particolare dagli Stati Uniti, in termini di sicurezza. L'obiettivo è quindi quello di costruire un'industria della difesa europea più autonoma e competitiva.

Il vertice si è concluso con l'impegno a proseguire il dialogo sul riarmo nelle prossime settimane. La sfida per i leader europei è quella di trovare un compromesso che consenta all'UE di affrontare le sfide geopolitiche attuali con maggiore determinazione e unità.

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(20-03-2025 14:36)