Natalia Aspesi: un elogio inatteso al ritiro.

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Natalia Aspesi: Un Elogio Inaspettato della Clausura in Tempi Moderni
**QUESTIONI (NON SOLO) DI CUORE – Settimana dopo settimana, Natalia Aspesi affronta le confidenze dei lettori con la sua consueta lucidità e un pizzico di irriverenza.** Questa volta, però, l'attenzione si concentra su un tema che, nell'era dell'iperconnessione e dell'esibizionismo digitale, suona quasi come un'eresia: la *clausura*.BRIn una recente risposta a una lettrice, Aspesi ha espresso un'opinione che ha suscitato un vivace dibattito online. Lungi dal condannare l'idea di una vita ritirata, o anche solo di periodi di isolamento volontario, la giornalista e scrittrice ne ha sottolineato i potenziali benefici, soprattutto in un contesto sociale caratterizzato da un bombardamento costante di stimoli e da una pervasiva cultura dell'apparenza.BR"Viviamo in un'epoca in cui siamo costantemente spinti a condividere ogni aspetto della nostra esistenza, a esporci sui social media, a cercare l'approvazione altrui," ha scritto Aspesi. "**E se, invece, ci concedessimo il lusso di un po' di silenzio, di solitudine, di riflessione interiore?** Non intendo certo rinchiuderci in un convento a vita, ma ritagliarci degli spazi di clausura, anche brevi, per ricaricare le energie, per ascoltarci veramente, per capire cosa vogliamo davvero."BRL'argomentazione di Aspesi, pur provocatoria, sembra trovare riscontro in un crescente bisogno di disconnessione e di recupero di un rapporto autentico con se stessi. In un mondo sempre più frenetico e superficiale, forse, la *clausura*, intesa non come una prigione, ma come una scelta consapevole, può rappresentare un'ancora di salvezza. Si pensi, ad esempio, al successo di pratiche come la mindfulness e lo yoga, che invitano proprio a un'introspezione e a un distacco dal mondo esterno.```(