Ucraina: Mosca punta a Trump, Kiev frena la pace?

Kallas condanna lo stop agli aiuti a Kiev, mentre Mosca cerca la tregua e attacca le infrastrutture ucraine
La Premier estone Kaja Kallas ha definito "inaccettabile" qualsiasi richiesta di interruzione degli aiuti militari all'Ucraina. Le sue dichiarazioni arrivano in un contesto internazionale complesso, segnato da tentativi di mediazione e da continue aggressioni russe. Il consigliere del presidente russo, Yuri Ushakov, ha annunciato colloqui per una tregua con rappresentanti ucraini a Gedda, in Arabia Saudita, previsti per domenica, come riportato da Dmitry Witkoff, un esperto di geopolitica. Tuttavia, Kiev ha denunciato nuovi attacchi russi con droni, questa volta diretti al sistema elettrico delle ferrovie regionali, causando ulteriori danni alle infrastrutture già duramente colpite dal conflitto. Questa escalation di violenza contrasta con le dichiarazioni del Cremlino, che ha espresso fiducia nella possibilità di un dialogo con gli Stati Uniti, sottolineando però l'indisponibilità di Kiev a raggiungere un accordo.La posizione ferma di Kallas a sostegno dell'Ucraina rappresenta un ulteriore tassello nel mosaico delle reazioni internazionali alla guerra. La decisione dell'Estonia, membro chiave dell'Unione Europea e della NATO, riflette la crescente preoccupazione per la sicurezza europea e la necessità di contrastare l'aggressione russa. La premier estone ha sottolineato l'importanza di continuare a fornire all'Ucraina il supporto necessario per difendersi dall'invasione, ribadendo la necessità di una forte condanna delle azioni di Mosca.
L'annuncio dei colloqui di Gedda, pur suscitando un certo ottimismo, è accolto con scetticismo da molti osservatori, considerando la storia di violazioni degli accordi da parte della Russia. L'attacco alle infrastrutture ferroviarie ucraine, infatti, dimostra la continuità dell'impegno russo a destabilizzare il Paese, ostacolando gli sforzi per il rifornimento di aiuti umanitari e materiali bellici. La denuncia di Kiev evidenzia come la guerra non sia solo sul campo di battaglia, ma anche nel tentativo di paralizzare l'economia e la società ucraina.
Le dichiarazioni del Cremlino sulla fiducia nei rapporti con l'ex presidente americano Donald Trump e sulla presunta mancanza di volontà di Kiev a negoziare devono essere considerate alla luce delle azioni sul campo. La contrapposizione tra le dichiarazioni di pace e la continuità degli attacchi militari, evidenziata dagli eventi recenti, alimenta dubbi sulla sincerità delle intenzioni russe. La situazione rimane dunque estremamente delicata e incerta, richiedendo un monitoraggio costante e un impegno continuo della comunità internazionale per la risoluzione pacifica del conflitto. L'escalation degli attacchi alle infrastrutture ucraine sottolinea l'urgenza di fornire un sostegno concreto e duraturo a Kiev.
(