Solo la Difesa comune UE salverà l'Europa, dice Draghi

La sicurezza europea "messa in dubbio con Trump" - Draghi: Difesa comune Ue unica strada
Le dichiarazioni di Donald Trump sulla NATO e sull'impegno americano in Europa hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza continentale, spingendo il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi a ribadire l'urgenza di una difesa comune europea.
L'ombra di una potenziale riduzione dell'impegno statunitense nella difesa dell'Europa, alimentata dalle recenti esternazioni di Trump, ha gettato un'ombra di preoccupazione sui leader europei. Il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha sottolineato la necessità di una risposta unitaria e incisiva da parte dell'Unione Europea. "La sicurezza europea non può più dipendere unicamente dall'alleanza atlantica", ha dichiarato Draghi in un recente intervento pubblico, evidenziando la fragilità di un sistema basato su un solo attore extra-europeo.
La posizione di Draghi non è isolata. Numerosi esponenti politici europei condividono la necessità di rafforzare la capacità di difesa autonoma del continente. L'attuale contesto geopolitico, caratterizzato da crescente instabilità in diverse aree del mondo, rende ancor più pressante la necessità di una maggiore integrazione in materia di sicurezza e difesa. Una difesa comune europea, secondo Draghi, non è solo un'opzione strategica, ma una necessità improrogabile per garantire la sovranità e l'indipendenza dell'Europa.
La costruzione di una tale difesa comune richiede però un impegno concreto da parte di tutti gli Stati membri dell'Unione Europea. Questo significa investimenti significativi nel settore della Difesa, una maggiore cooperazione in termini di tecnologia e di capacità militari, e una condivisione degli oneri più equa ed efficace. La strada è ancora lunga e irta di ostacoli, ma secondo Draghi, la scelta è chiara: oppure l'Europa si dota di una difesa comune robusta, oppure sarà costretta a subire le conseguenze di una crescente vulnerabilità sul piano della sicurezza. Una maggiore autonomia strategica europea è quindi non solo desiderabile, ma diventa una questione di sopravvivenza nel panorama geopolitico attuale.
L'appello di Draghi rappresenta un monito importante per i leader europei. La situazione richiede una riflessione profonda e un impegno concreto per superare le resistenze e le divergenze nazionali, al fine di costruire un sistema di sicurezza europeo capace di far fronte alle sfide del XXI secolo. La costruzione di una vera e propria forza armata europea, un obiettivo a lungo ambito ma spesso rimandato, potrebbe rappresentare la soluzione più efficace per garantire la sicurezza e la stabilità del continente.
(