Guerra in Ucraina, Meloni frena l'UE: "Priorità al sostegno, no a escalation militare diretta".

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Meloni Frena sulle Sanzioni, ma l'Italia Resta in Prima Linea Militare: Equilibrio Precario sull'Ucraina
La premier sembra adottare una linea più cauta riguardo nuove sanzioni contro Mosca, nonostante l'impegno confermato dell'Italia a partecipare al vertice militare di giovedì. Questa posizione emerge in un momento di forte tensione internazionale, con l'Ucraina al centro del dibattito.
In una recente telefonata con Salvini, si apprende che Meloni ha espresso preoccupazione per l'eccessiva enfasi posta dagli alleati europei sull'invio di armi, ribadendo con fermezza che l'Italia non intende inviare soldati in Ucraina.
"Si parla troppo di armi," avrebbe detto la premier ai suoi interlocutori europei, sottolineando la necessità di un approccio più ampio che comprenda, oltre al sostegno militare, anche iniziative diplomatiche e umanitarie. Questo segnale di cautela potrebbe indicare una volontà di mantenere aperti canali di dialogo, pur restando ferma nella condanna dell'aggressione russa.
La partecipazione dell'Italia al vertice militare di giovedì conferma il suo impegno nel sostenere la sicurezza europea e nel coordinare le strategie di difesa con gli alleati. Tuttavia, la frenata sulle sanzioni e l'avvertimento sull'invio di truppe evidenziano un approccio più misurato e una chiara volontà di evitare un'escalation del conflitto. Il governo italiano sembra quindi navigare in un equilibrio precario, cercando di conciliare la solidarietà con l'Ucraina con la necessità di preservare la stabilità e la sicurezza nazionale.
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