Dazi UE: il successo del TrentoDoc non teme le barriere

Dazi USA sul vino italiano: Ferrari Trento non teme, ma il conto arriverà per i consumatori
Matteo Lunelli, Ceo di Ferrari Trento, e il senatore Stefano Santarelli affrontano la questione dei dazi americani sul vino italiano. Un'analisi lucida e preoccupata del futuro del settore.La recente imposizione di dazi aggiuntivi da parte degli Stati Uniti sul vino italiano ha scosso il settore, ma non ha fiaccato lo spirito dei produttori. Matteo Lunelli, Ceo di Ferrari Trento, una delle più prestigiose case produttrici di Trento Doc, ha affrontato la questione con un realismo pragmatico: “Si tratta di una vicenda delicata, senza dubbio. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea sta avendo un impatto significativo sulle esportazioni, e purtroppo, il conto finale di questa situazione lo pagheranno i consumatori. I dazi si ripercuotono inevitabilmente sul prezzo finale del prodotto, rendendolo meno accessibile al mercato americano.”
Lunelli ha poi sottolineato la complessità della situazione geopolitica, evidenziando come la risposta delle aziende italiane sia quella di una resistenza strategica, focalizzata sulla qualità e sulla capacità di adattarsi al mercato in evoluzione. "Continueremo a investire nella qualità dei nostri prodotti – ha affermato Lunelli – perché crediamo fermamente nella forza del nostro marchio e nella fedeltà dei nostri clienti. Certo, i dazi rappresentano una sfida, ma non ci scoraggiano.”
Un'opinione netta e decisa è giunta anche dal senatore Stefano Santarelli, che non ha usato mezzi termini per commentare l'atteggiamento dell'amministrazione americana: “Questo Trump è un pazzo scatenato. Le sue politiche commerciali imprevedibili stanno danneggiando gravemente l'economia italiana e, in questo caso specifico, il settore vitivinicolo, un'eccellenza del nostro Paese.” Santarelli ha poi aggiunto che è fondamentale un intervento deciso da parte dell'Unione Europea per tutelare gli interessi delle aziende italiane e per trovare una soluzione duratura alla disputa commerciale. L'auspicio è quello di una rapida risoluzione della questione, al fine di evitare ulteriori danni al settore.
La situazione rimane complessa e richiede un'attenta analisi. La determinazione dei produttori italiani, come dimostra l'atteggiamento di Lunelli, è però un segnale di speranza, sottolineando la resilienza del settore vitivinicolo italiano, pronto ad affrontare le sfide del mercato globale con competenza e determinazione. La speranza è che la diplomazia riesca a trovare una soluzione rapida e a evitare ulteriori ripercussioni negative per l'intera filiera produttiva.
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