Ecco un possibile titolo riformulato: **Caso Ramy: l'indagine interna dei PM milanesi esclude responsabilità dei Carabinieri, ma la vicenda resta controversa.**

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Caso Ramy: Perizia Discolpa i Carabinieri, Ma la Bufera Non Si Plac

Milano - La perizia disposta dalla Procura di Milano nel caso di Ramy Shehata, il giovane egiziano naturalizzato italiano ferito a Settimo Milanese, scagiona i Carabinieri intervenuti. Le conclusioni degli esperti sembrano non lasciare spazio a dubbi: l'intervento dei militari è stato proporzionato e necessario a fronteggiare la situazione di pericolo.

La vicenda, risalente a quest'anno, aveva sollevato un'ondata di polemiche e proteste, alimentate da video amatoriali diffusi sui social media che mostravano momenti concitati dell'arresto. L'accusa principale era di eccessivo uso della forza da parte dei Carabinieri.
La perizia, però, ricostruisce una dinamica diversa: Ramy, in stato di alterazione, avrebbe aggredito i militari, rendendo necessario l'uso del taser per immobilizzarlo.

Nonostante le evidenze emerse dalla perizia, la contestazione non si arresta. Associazioni e movimenti sociali continuano a denunciare un clima di crescente intolleranza e violenza da parte delle forze dell'ordine nei confronti dei giovani di origine straniera.
Si attendono ora le decisioni della Procura, che dovrà valutare se archiviare il caso o procedere con ulteriori accertamenti.

La vicenda di Ramy Shehata si inserisce in un contesto di dibattito più ampio sull'operato delle forze dell'ordine e sulla gestione delle tensioni sociali nelle periferie urbane. Resta da vedere se la perizia riuscirà a placare le polemiche e a ristabilire un clima di fiducia tra istituzioni e cittadinanza.

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(13-03-2025 09:41)