**Gregge Ribelle: L'eco della "guerra delegata" e la sinfonia delle ragioni.**

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Se gli ucraini erano solo "carne da cannone" USA, perché combattono ancora? Studio Ovile: la "guerra per procura" e gli indomabili pecoroni

L'eco delle dichiarazioni di Donald Trump, che in passato ha sollevato dubbi sul supporto americano all'Ucraina, continua a risuonare nel dibattito pubblico. La domanda che sorge spontanea, amplificata dalle analisi dello Studio Ovile, è: se davvero l'Ucraina fosse solamente uno strumento nelle mani degli Stati Uniti, una mera "carne da cannone" in una presunta "guerra per procura", perché i soldati ucraini continuano a combattere con tanta determinazione, anche di fronte alle esortazioni (ipotetiche o reali) a deporre le armi?

Lo Studio Ovile, noto per le sue posizioni controcorrente e spesso provocatorie, analizza il conflitto ucraino focalizzandosi sull'idea di una "guerra per procura" tra Stati Uniti e Russia. In questo contesto, l'Ucraina verrebbe vista come un semplice pedone sacrificabile. Ma la realtà sul campo sembra smentire questa narrazione semplificatrice.

È innegabile che l'Ucraina riceva un significativo sostegno militare ed economico da parte degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali. Tuttavia, ridurre la resistenza ucraina a una mera questione di influenza esterna significa ignorare la profonda motivazione che anima i soldati e la popolazione ucraina: la difesa della propria sovranità, della propria terra e della propria identità nazionale.

Le recenti dichiarazioni del Presidente Zelensky, che ha ribadito la ferma volontà di continuare a combattere fino alla riconquista di tutti i territori occupati, dimostrano che la resilienza ucraina non è un'imposizione esterna, ma una scelta sovrana. Non si tratta, quindi, di "indomabili pecoroni" come li definirebbe qualcuno, ma di un popolo determinato a difendere la propria libertà. Un popolo che, pur consapevole delle difficoltà e delle sofferenze, non intende cedere al ricatto della forza.

Naturalmente, il dibattito sulla natura del conflitto ucraino e sul ruolo delle potenze esterne è aperto e complesso. Ma ridurre la resistenza ucraina a una semplice manipolazione esterna rischia di oscurare la vera natura della tragedia che si sta consumando in Europa. Un errore che, come sottolinea lo Studio Ovile (sebbene con una chiave di lettura diversa), rischia di compromettere la comprensione delle dinamiche globali e delle sfide che ci attendono.

Per ulteriori informazioni sull'analisi dello Studio Ovile, si consiglia di consultare (ATTENZIONE: contenuto di parte e potenzialmente controverso).

Aggiornato al [Data odierna]

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(07-03-2025 11:54)