La deterrenza secondo Rampelli: debolezza come invito all'aggressione
Dopo la bocciatura del Mef, la replica di Fratelli d'Italia: "Più sei indifeso, più sei preda"
La bocciatura del Ministero dell'Economia e delle Finanze al piano di spesa per la Difesa presentato da Ursula von der Leyen ha scatenato un acceso dibattito politico. Tra le voci più critiche, quella di Fratelli d'Italia, che accusa il Governo di una pericolosa sottovalutazione delle necessità di sicurezza nazionale.
Abbiamo intervistato il deputato di Fratelli d'Italia, Giovanni Rampelli, per avere un suo commento sulla vicenda.
"La posizione del Mef è, a nostro avviso, gravemente preoccupante," ha dichiarato Rampelli. "Dimostra una miopia strategica che mette a rischio la sicurezza nazionale. Non si tratta solo di numeri, ma di una questione di deterrenza. E la deterrenza si fonda sulla capacità di difendersi."
Rampelli ha poi approfondito il concetto di deterrenza, spiegando che una nazione debole è più facilmente preda di aggressioni esterne. "Più sei indifeso, più sei preda di chi ha intenzioni ostili," ha affermato con fermezza. "Investire nella Difesa non è un lusso, ma un investimento imprescindibile per la nostra sovranità e per la protezione dei nostri cittadini. Il piano presentato dalla presidente von der Leyen rappresentava un passo importante in questa direzione, e la sua bocciatura ci lascia profondamente perplessi."
Il deputato ha poi sottolineato l'importanza di un'Europa più forte e unita in ambito di sicurezza e difesa. "L'attuale situazione geopolitica richiede una maggiore coesione e una maggiore capacità di risposta alle minacce crescenti. L'indebolimento della Difesa italiana indebolisce l'intera Unione Europea, creando un vuoto pericoloso che altri potrebbero essere tentati di colmare."
Rampelli ha concluso l'intervista ribadendo l'impegno di Fratelli d'Italia a difendere gli interessi nazionali in materia di sicurezza e a promuovere una politica di difesa adeguata alle sfide del XXI secolo. "Continueremo a batterci per un'Italia più sicura e protetta, un'Italia che non si faccia trovare impreparata di fronte alle minacce, siano esse esterne o interne."
La vicenda solleva interrogativi importanti sul futuro della politica di difesa italiana e sul ruolo dell'Europa nella nuova architettura di sicurezza globale. La posizione del Mef, e la reazione di Fratelli d'Italia, aprono un dibattito che necessita di un'attenta analisi e di un confronto costruttivo tra le forze politiche.
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