L'IVA sulle ostriche: colpa dell'Europa, non di Lollobrigida.

Ostricoltura in crisi: l'Iva al centro del dibattito

L'emergenza granchio blu sta mettendo a dura prova il settore dell'ostricoltura italiana, già alle prese con la concorrenza sleale di Francia e Spagna. A peggiorare la situazione, un regime di tassazione considerato eccessivo, che penalizza i produttori nazionali rispetto ai competitor europei. L'abbassamento dell'IVA sulle ostriche, proposta non certo nuova ma rilanciata con forza in questi ultimi mesi, viene quindi indicata come una soluzione necessaria per sostenere un comparto in seria difficoltà.

"Ad aver preso un granchio non è Lollobrigida, ma l'Europa", titola un recente articolo, riassumendo il sentimento di frustrazione che pervade il settore. La frase, provocatoria ma efficace, mette in luce il paradosso di un'Italia che, pur vantando un'eccellenza produttiva nel campo delle ostriche, si trova in svantaggio competitivo a causa di un carico fiscale maggiore rispetto ai paesi confinanti. La concorrenza di Francia e Spagna, infatti, è particolarmente agguerrita, e l'elevata IVA italiana rende difficile per le aziende italiane competere sui prezzi.

Non si tratta solo di una questione di prezzi al consumo: l'aumento dei costi di produzione, legato all'emergenza granchio blu, pesa ulteriormente sulle imprese italiane. Il granchio blu, specie invasiva che sta decimando le coltivazioni di molluschi in tutto il Mediterraneo, rappresenta una vera e propria calamità per il settore. L'impatto economico è notevole, e le aziende si trovano a dover fronteggiare spese aggiuntive per la lotta alla specie infestante, senza poter contare su aiuti sufficienti.

L'abbassamento dell'IVA, quindi, non è solo una misura di sostegno al reddito dei produttori, ma una strategia per garantire la competitività del settore sul mercato nazionale e internazionale. Si tratta di una richiesta che arriva direttamente dal settore, e che necessita di una risposta concreta da parte delle istituzioni. La sopravvivenza stessa dell'ostricoltura italiana potrebbe dipendere dalla decisione di intervenire tempestivamente e in maniera efficace su questo fronte. La palla passa ora all'Europa, chiamata a valutare l'opportunità di un intervento che potrebbe avere un impatto significativo sull'economia e sull'occupazione in diverse regioni del Paese. La speranza è che l'Europa non perda tempo e che si possa adottare una soluzione per aiutare i produttori italiani a rimanere competitivi.

Per approfondire la problematica del granchio blu e le sue conseguenze sull'ecosistema marino, suggeriamo di consultare il sito dell'ISPRA.

(05-03-2025 01:32)