David di Donatello: giallo sull'articolo 3 nei documentari, la situazione si fa intricata.
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David di Donatello e lo strano caso dell’articolo 3 per i documentari: ecco che cosa sta succedendo
Dietro le luci scintillanti e i sorrisi di circostanza della cerimonia dei David di Donatello, si agita qualcosa di più torbido, almeno per quanto riguarda il Premio Cecilia Mangini per il miglior film documentario. BRQuest'anno, le polemiche si sono concentrate sull'applicazione, a detta di molti, poco chiara e forse anche controversa, dell'articolo 3 del regolamento. BR
Si tratta di un articolo che definisce i criteri di ammissibilità per i documentari, e che, a quanto pare, ha creato non poca confusione e malcontento tra i cineasti del settore. BR
Alcuni registi e produttori si sentono penalizzati da un'interpretazione restrittiva dell'articolo 3, che avrebbe escluso dalla competizione opere meritevoli. La questione centrale sembra ruotare attorno alla definizione di "documentario italiano" e ai requisiti relativi alla produzione e alla distribuzione.
BRNon è facile districarsi tra le pieghe del regolamento, e la mancanza di trasparenza non aiuta a dissipare i dubbi. BR
La sensazione è che ci sia una zona grigia che permette interpretazioni diverse, a svantaggio di alcuni e a vantaggio di altri. BR
Alcuni addetti ai lavori parlano di favoritismi e di decisioni prese in base a criteri non del tutto oggettivi, alimentando un clima di sfiducia e sospetto. BR
Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte dell'Accademia del Cinema Italiano in merito alle polemiche, ma si spera che la questione venga affrontata e chiarita al più presto, per evitare che l'ombra del dubbio continui a oscurare il prestigio del Premio Cecilia Mangini. BR
Resta da vedere se nei prossimi giorni emergeranno ulteriori dettagli su questa vicenda, e se l'Accademia deciderà di prendere posizione per placare le polemiche e ristabilire la fiducia nel processo di selezione.```
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