Ecco un possibile titolo riformulato: **"Made in Italy alimentare sotto attacco: dazi USA al 25%, rischio stangata da 2 miliardi"**

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Allarme Made in Italy: Dazi USA al 25%, Rischio Crollo per l'Agroalimentare e il Design

ROMA - Un'ombra minacciosa si allunga sull'export italiano: l'imposizione di dazi del 25% sui prodotti agroalimentari Made in Italy da parte degli Stati Uniti potrebbe innescare una crisi senza precedenti per il settore. Le ripercussioni, secondo le stime, si tradurrebbero in un calo vertiginoso delle vendite, colpendo duramente l'economia nazionale.

Coldiretti lancia l'allarme: "Una botta da 2 miliardi di euro sul cibo italiano". L'organizzazione agricola evidenzia la gravità della situazione, sottolineando come i dazi andrebbero a penalizzare eccellenze del calibro di formaggi, salumi, conserve e vini, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro lungo tutta la filiera.

Ma non è solo l'agroalimentare a tremare. I comparti della moda, del mobile e del legno, fiori all'occhiello del Made in Italy, rischiano di subire contraccolpi significativi. Le aziende italiane, già provate dalle difficoltà del mercato globale, si troverebbero a competere in condizioni di svantaggio rispetto ai competitor internazionali.

Le regioni più esposte a questa potenziale crisi sono la Lombardia, l'Emilia-Romagna e la Toscana, territori simbolo dell'eccellenza manifatturiera italiana. Queste aree, fortemente dipendenti dall'export verso gli Stati Uniti, vedrebbero le loro economie messe a dura prova.

Il governo italiano è al lavoro per scongiurare lo scenario peggiore, intensificando i contatti diplomatici con l'amministrazione statunitense e valutando possibili contromisure a tutela degli interessi nazionali. La speranza è quella di trovare una soluzione negoziale che eviti una guerra commerciale dannosa per entrambe le parti.

Resta alta la preoccupazione tra gli imprenditori italiani, consapevoli che una decisione unilaterale da parte degli Stati Uniti potrebbe compromettere la competitività del Made in Italy e mettere a repentaglio il futuro di intere filiere produttive.

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(27-02-2025 14:06)