Dazi Trump: Orsini denuncia una grave crisi per l'industria europea

L'ombra del protezionismo: Confindustria lancia l'allarme sui dazi USA, l'Europa cerca una risposta

Un'ora buia per l'industria europea. Così definisce la situazione il presidente di Confindustria, Vincenzo Orsini, di fronte alla minaccia rappresentata dai dazi del 25% imposti dall'amministrazione statunitense su una serie di prodotti provenienti dall'Unione Europea. La decisione di Trump, seppur risalente a qualche anno fa, continua a ripercuotersi pesantemente sull'economia del Vecchio Continente, sollevando timori per una possibile deindustrializzazione.

Orsini, in un'intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando come queste misure protezionistiche mettano a rischio la competitività delle aziende italiane ed europee nei settori chiave. “Non si tratta di semplici dazi – ha dichiarato Orsini – ma di un attacco mirato al cuore del nostro sistema produttivo. Gli Stati Uniti vogliono la nostra deindustrializzazione, e dobbiamo reagire con fermezza e unità.”

La preoccupazione di Confindustria è condivisa da molte altre associazioni di categoria, che chiedono alla Commissione Europea un intervento deciso per contrastare le politiche protezionistiche americane. Le possibili ripercussioni sull'occupazione sono infatti enormi, con il rischio di perdite di posti di lavoro in settori già in difficoltà.

La risposta europea: tra diplomazia e contromisure. Bruxelles sta lavorando a una strategia multiforme per affrontare la sfida. Da un lato, si sta cercando di aprire un dialogo con Washington per trovare una soluzione negoziata e ripristinare un clima di maggiore collaborazione commerciale. Dall'altro, l'Unione Europea sta valutando l'introduzione di contromisure, seppur con cautela, per evitare una spirale di protezionismo reciproco che danneggerebbe ulteriormente l'economia globale.

L'obiettivo principale è quello di difendere gli interessi delle aziende europee e garantire la stabilità del mercato interno. La sfida è complessa, ma la determinazione dell'Europa a difendere il proprio sistema produttivo appare evidente. La situazione richiede una risposta coordinata e incisiva, che vada oltre le singole dichiarazioni e si traduca in azioni concrete e tempestive. Il futuro dell'industria europea è in gioco, e la posta in palio è molto alta.

Le conseguenze a lungo termine. L'incertezza legata ai dazi statunitensi rappresenta un ostacolo significativo per gli investimenti e la crescita economica. Le aziende italiane e europee devono affrontare una maggiore volatilità dei mercati e una maggiore difficoltà nel pianificare le proprie strategie a lungo termine. La necessità di una maggiore integrazione europea e di una politica commerciale più assertiva è quindi diventata più pressante che mai.

(27-02-2025 04:35)