Inchiesta Paragon: coinvolto anche il cappellano di Mediterranea Saving Humans

Sacerdote di Mediterranea Saving Humans bersaglio di attacco informatico: la denuncia

Don Mattia Ferrari, cappellano di bordo di Mediterranea Saving Humans, è stato avvisato da Meta di essere stato oggetto di un sofisticato attacco informatico. La notifica di minaccia, giunta a febbraio 2024, parla di un'azione "sostenuta da entità governative non meglio identificate". Una situazione inquietante, che ricorda quella già denunciata da Luca Casarini, attivista per i diritti umani.

La somiglianza tra i due casi è impressionante. Sia Don Mattia Ferrari che Casarini sono stati informati da Meta di essere stati monitorati tramite un'operazione di sorveglianza digitale particolarmente complessa e tecnologicamente avanzata. La scelta di obiettivi così diversi, ma accomunati da un impegno civile e umanitario, lascia presagire una strategia mirata a intimidire chi si batte per la difesa dei diritti umani e dei migranti.

Il silenzio delle autorità riguardo alla provenienza di questi attacchi è preoccupante. L'individuazione delle entità governative responsabili è fondamentale per contrastare questa forma di repressione digitale e garantire la sicurezza di chi lavora per la tutela dei più deboli. La mancanza di trasparenza alimenta sospetti e preoccupazioni, lasciando aperta la possibilità di ulteriori attacchi contro attivisti e operatori umanitari.

La vicenda di Don Mattia Ferrari evidenzia la vulnerabilità di chi opera in prima linea per la difesa dei diritti umani, e sottolinea l'urgenza di maggiori tutele e trasparenza nelle indagini su queste gravi violazioni della privacy. La Chiesa italiana dovrebbe esprimere la propria preoccupazione in merito, così come le organizzazioni per i diritti umani e le istituzioni europee.

È necessario approfondire questa vicenda, comprendere le motivazioni e le modalità dell'attacco, e soprattutto, identificare i responsabili per impedire che si ripetano simili azioni di spionaggio digitale. La libertà di informazione e il diritto alla privacy sono valori fondamentali in una democrazia, e devono essere garantiti a tutti, soprattutto a coloro che si dedicano alla difesa dei diritti altrui.

Ciò che emerge da questa vicenda è un quadro preoccupante: l'utilizzo di tecnologie sofisticate per intimidire e silenziare chi si batte per la giustizia sociale.

Speriamo che le indagini facciano luce su questo oscuro capitolo, offrendo risposte concrete e tutele effettive per le vittime di queste azioni illegittime.

(24-02-2025 13:26)