Concessioni balneari: il Tar boccia la proroga al 2027, nessuna intesa Ue scritta
Balneari di Zoagli: Il TAR Liguria boccia la proroga al 2027, smentendo la linea del Governo
Una sentenza del TAR Liguria getta acqua fredda sulle speranze di proroga delle concessioni balneari fino al 2027. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato da tre stabilimenti balneari di Zoagli contro la gara d'appalto indetta dal Comune per l'assegnazione delle concessioni. La decisione, di grande rilevanza, smentisce di fatto la linea sostenuta dal Governo Meloni riguardo alla possibilità di una proroga fino a tale data, evidenziando l'assenza di un accordo scritto con l'Unione Europea in merito.
Il cuore della sentenza risiede nella mancanza di un accordo formalizzato con Bruxelles. Secondo i giudici del TAR, la proroga al 2027, auspicata da diversi operatori del settore e sostenuta dal Governo, non avrebbe alcun fondamento legale in assenza di una chiara e documentata intesa con le istituzioni europee. La decisione del TAR Liguria si configura quindi come un importante precedente giurisprudenziale, potenzialmente destinato ad influenzare le numerose altre controversie in corso sul tema delle concessioni balneari in tutta Italia.
Gli stabilimenti di Zoagli, ricorrendo contro la gara comunale, avevano sostenuto l'illegittimità della procedura, facendo leva sulla presunta validità della proroga governativa. Il TAR, però, ha respinto le loro argomentazioni, sottolineando la necessità di rispettare le norme europee in materia di concorrenza e di appalti pubblici. La sentenza, dunque, impone un'accelerazione sulla conclusione delle procedure di gara, con l'obiettivo di assegnare le concessioni balneari nel rispetto delle normative comunitarie.
Questa decisione del TAR Liguria potrebbe avere un impatto significativo sull'intero settore balneare italiano, spingendo molti altri comuni ad accelerare le procedure di gara e a procedere con l'assegnazione delle concessioni, senza attendere eventuali proroghe che, secondo la sentenza, non troverebbero copertura normativa. La questione resta complessa e delicata, con diverse altre pronunce giurisdizionali attese nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, ma la sentenza di Zoagli segna un punto fermo importante nel dibattito nazionale.
La decisione del TAR, inoltre, solleva interrogativi sulla strategia del Governo in merito alle concessioni balneari e sulla effettiva esistenza di un accordo con l'Unione Europea. Si attende ora di capire quali saranno le mosse del Governo a seguito di questa sentenza, che potrebbe aprire la strada a un nuovo corso nella gestione delle concessioni balneari in Italia. L'iter legislativo e i prossimi sviluppi saranno oggetto di attento monitoraggio.
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