Agricoltura europea in crisi: chi ci guadagna e chi paga il prezzo.
Crisi agricola: l'Italia perde terreno, ma chi ci guadagna?
L'Italia ha subito un duro colpo nel settore agricolo. Con un calo del 19% nella produzione, raggiungendo quota 12,6 milioni di tonnellate, il nostro Paese registra il livello più basso degli ultimi dieci anni. Una situazione drammatica che si inserisce nel più ampio contesto di una crisi agricola europea, con conseguenze pesanti per i cittadini.
Secondo i dati diffusi da Coldiretti, la diminuzione riguarda diverse colture, con ripercussioni significative sulla filiera agroalimentare nazionale. La siccità estiva, aggravata dai cambiamenti climatici, è stata senza dubbio un fattore determinante. Ma non è l'unico. L'aumento esponenziale dei costi di produzione, dall'energia ai fertilizzanti, ha messo a dura prova le aziende agricole, spingendole in molti casi alla chiusura o alla riduzione drastica della produzione.
Ma mentre l'agricoltura italiana arranca, alcuni attori sembrano trarre vantaggio da questa crisi. L'importazione di prodotti agricoli da paesi terzi, spesso a prezzi inferiori, sta crescendo in modo esponenziale, mettendo ulteriormente sotto pressione il settore nazionale. Questo fenomeno, se da un lato può garantire una certa disponibilità di cibo a prezzi apparentemente più convenienti, dall'altro presenta gravi rischi per la sicurezza alimentare, la biodiversità e il tessuto economico delle nostre campagne.
Le conseguenze per i consumatori sono chiare: prezzi più alti e una minore qualità dei prodotti. La scarsità di prodotti agricoli italiani di qualità, sostituiti da importazioni spesso meno controllate, si traduce in una perdita di valore per il nostro patrimonio agroalimentare e in un impoverimento della nostra dieta.
Il governo è chiamato ad intervenire con urgenza, mettendo in campo politiche di sostegno concreto al settore agricolo. Sono necessari investimenti significativi nella ricerca, nella modernizzazione delle tecniche agricole e nella lotta ai cambiamenti climatici. Inoltre, è fondamentale ripensare il sistema di commercializzazione dei prodotti agricoli, garantendo ai produttori italiani prezzi equi e tutelando il consumatore da pratiche commerciali scorrette. La strada per un futuro agricolo sostenibile e resiliente è ancora lunga, ma è fondamentale per la sicurezza alimentare del nostro Paese e per il benessere dei cittadini.
È necessario un cambio di passo, un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni per evitare che la crisi agricola si trasformi in una vera e propria tragedia nazionale.
Per approfondire:
Coldiretti
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