Sport e criminalità: il calcio si difende, Malagò punta il dito
N.1 CONI, MA CHIAMATI A NUOVA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ: MALAGÒ ACCUSA, IL CALCIO SI DIFENDE
Il mondo dello sport italiano sotto accusa. Giovanni Malagò, Presidente del CONI, ha lanciato un appello accorato per una maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutte le federazioni sportive, in particolare puntando il dito contro la recrudescenza della criminalità organizzata che tenta di infiltrarsi nel sistema.
"Lo sport italiano, e il CONI in prima linea, è parte lesa in questa battaglia", ha dichiarato Malagò in una conferenza stampa odierna. "Non possiamo permettere che la criminalità si insinui nelle nostre organizzazioni, corrompendo dirigenti e manipolando gare. Dobbiamo essere più vigili e collaborare attivamente con le forze dell'ordine per contrastare questo fenomeno".
Il calcio, sotto la lente d'ingrandimento. Sebbene Malagò non abbia esplicitamente nominato alcuna federazione, le sue parole sembrano indirizzate soprattutto al mondo del calcio, da tempo teatro di indagini per infiltrazioni mafiose e scandali finanziari.
"Il calcio italiano ha un ruolo fondamentale in questo contesto", ha aggiunto il Presidente del CONI. "Possiede una grande visibilità e influenza, e deve dimostrare di essere in grado di contrastare efficacemente le mafie. Si aspettano da esso azioni concrete, non solo belle parole".
La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), tramite il suo Presidente Gabriele Gravina, ha risposto alle dichiarazioni di Malagò con una nota ufficiale, ribadendo il proprio impegno nella lotta alla criminalità organizzata e sottolineando le iniziative già intraprese per garantire la trasparenza e l'integrità del sistema calcistico.
"La FIGC collabora attivamente con le autorità competenti e sta investendo in programmi di formazione e prevenzione per contrastare ogni forma di illegalità", si legge nel comunicato.
Un problema sistemico che richiede una risposta collettiva. L'intervento di Malagò evidenzia un problema sistemico che va ben oltre il singolo sport. La lotta contro le infiltrazioni mafiose richiede un impegno costante e una collaborazione tra tutte le istituzioni, sportive e non. La sfida è quella di rendere lo sport italiano un modello di integrità, un esempio di lotta alla criminalità organizzata e un'istituzione capace di proteggere i suoi valori.
La situazione necessita di un'attenta analisi e di un'azione decisa da parte di tutti gli attori coinvolti, per garantire un futuro pulito e trasparente per lo sport italiano. La speranza è che le parole di Malagò si traducano in azioni concrete e in una maggiore responsabilità da parte di tutte le federazioni sportive.
(