Ecco un'alternativa al titolo fornito: **Cavani: "La lotta delle partigiane ha aperto la strada all'emancipazione femminile"**

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Liliana Cavani: "Ci siamo fermate" nella lotta per i diritti delle donne
La regista Liliana Cavani, a quasi sessant'anni dal suo storico documentario per la Rai del 1965, che diede voce e volto alle donne protagoniste della Resistenza, lancia un allarme: "Ci siamo fermate". L'affermazione, forte e provocatoria, arriva in un momento storico in cui le conquiste femminili sembrano essere costantemente messe in discussione.
Cavani, durante un recente incontro pubblico a Roma, ha ripercorso la genesi del suo lavoro pionieristico, sottolineando come "furono le partigiane le prime a lottare per le donne", aprendo un varco nella narrazione prevalentemente maschile della Resistenza. Il documentario, che all'epoca suscitò grande scalpore, restituì dignità e centralità a figure femminili spesso marginalizzate o relegate al ruolo di supporto.
La regista non nasconde la sua preoccupazione per l'attuale situazione: "Abbiamo fatto progressi, certo, ma la strada è ancora lunga. Le disuguaglianze persistono, la violenza di genere è ancora una piaga e la rappresentanza femminile nei luoghi decisionali è ancora insufficiente".
Cavani invita quindi a non abbassare la guardia e a riprendere con forza il cammino tracciato dalle partigiane: "Dobbiamo ripartire da lì, dalla loro determinazione e dal loro coraggio. Solo così potremo superare le resistenze e costruire una società veramente equa e paritaria".
Le parole di Liliana Cavani risuonano come un monito e un invito all'azione, soprattutto in un'epoca in cui i diritti delle donne sono costantemente sotto attacco. Il suo documentario del 1965 rimane un esempio di impegno civile e di riscatto femminile, un faro per le generazioni future.
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