Dolore Privato.

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L’Amaca del 24 Aprile 2025 - Un lutto che non è di tutti
Gentili lettori, questa mattina, come ogni giorno, ho acceso il computer, pronto a immergermi nelle notizie che plasmeranno il nostro presente e futuro. Ma oggi, una notizia in particolare mi ha colpito, non per la sua portata globale, né per le sue implicazioni politiche, bensì per la sua intima natura divisiva. Parlo della scomparsa, avvenuta ieri, di Ermanno Olmi, storico panettiere del mio quartiere, avvenuta a 88 anni.
Ermanno, per chi lo conosceva, era più di un semplice fornaio. Era l'uomo che ogni mattina, con il suo sorriso stanco ma genuino, ci accoglieva con il profumo inebriante del pane appena sfornato. Era la memoria vivente di un'altra Milano, quella fatta di botteghe, di chiacchiere sotto il portone e di un ritmo più umano.
La sua morte, naturalmente, ha scosso profondamente il quartiere. Oggi le saracinesche della panetteria sono abbassate, un cartello sbiadito appeso alla porta annuncia la triste notizia. Il silenzio è assordante, rotto solo dai passanti che si fermano, leggono il cartello, scuotono la testa e proseguono il loro cammino.
E qui sorge la riflessione. Un lutto locale, un dolore circoscritto. Una perdita che tocca il cuore di pochi eletti, quelli che hanno condiviso con Ermanno una fetta di pane, una parola di conforto, un sorriso mattutino. Per molti altri, la sua scomparsa passerà inosservata, un piccolo necrologio relegato nelle pagine interne di un quotidiano locale. Eppure, è proprio in questi piccoli, silenziosi drammi quotidiani che si cela la vera essenza della vita.
È in questi legami, in queste storie che non fanno notizia, che si costruisce la trama del nostro tessuto sociale. , a questi eroi silenziosi che, con il loro lavoro e la loro umanità, rendono il mondo un posto un po' migliore. Ermanno, panettiere del mio cuore, riposa in pace.
Un abbraccio a tutti voi.
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