Spagna-Israele: vendita munizioni fa tremare il governo. Sumar: "Con Gaza"

Spagna in Fiamme: La Maxi-Partita da 6,6 Milioni e la Crisi di Governo
La Spagna è scossa da una nuova profonda crisi di governo, scatenata dalla richiesta della vicepremier e leader di Sumar, Yolanda Díaz, di revocare una maxi-partita di 6,6 milioni di euro destinata al Ministero dell'Interno. La vicenda, inizialmente annullata e poi inspiegabilmente riconfermata, ha innescato una reazione a catena all'interno della coalizione di governo.
Izquierda Unida, componente fondamentale dell'esecutivo, minaccia apertamente di abbandonare il governo se la partita non verrà immediatamente revocata. La posizione di IU è estremamente dura e mette in seria discussione la stabilità dell'esecutivo di Pedro Sánchez. Il partito, tramite il suo portavoce, ha definito la decisione "inaccettabile" e "un oltraggio alla trasparenza e all'utilizzo corretto dei fondi pubblici".
Anche Podemos, altro pilastro della coalizione, si è schierato contro la decisione del Ministero dell'Interno, chiedendo le immediate dimissioni del ministro responsabile. Le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti di Podemos sono state particolarmente veementi, sottolineando la mancanza di trasparenza e l'inadeguatezza della giustificazione fornita dal ministero per la riassegnazione dei fondi.
A peggiorare la situazione, la notizia dell'acquisto di proiettili da Israele da parte della Spagna ha ulteriormente infiammato gli animi. Sumar, tramite la stessa Díaz, ha espresso pubblicamente la propria solidarietà alla popolazione di Gaza, dichiarando: "Noi con Gaza". Questa presa di posizione, in contrasto con la linea del governo su Israele, apre un nuovo fronte di conflitto all'interno della già fragile coalizione.
La situazione è estremamente delicata. L'opposizione aspetta con ansia gli sviluppi, pronta a sfruttare a proprio vantaggio la profonda frattura all'interno dell'esecutivo. Il futuro del governo spagnolo appare ora più incerto che mai, con il rischio concreto di un'imminente crisi istituzionale. La richiesta di revoca dei fondi e la posizione di Sumar sul conflitto israelo-palestinese mettono in luce le profonde divisioni ideologiche all'interno della coalizione, minando la sua già precaria unità.
Le prossime ore saranno decisive per capire se il governo riuscirà a superare questa crisi o se, invece, sarà costretto a ricorrere a nuove elezioni anticipate. L'attenzione mediatica è massima, con tutti gli occhi puntati sulla reazione del Presidente Sánchez e sulla capacità di mediazione della vicepremier Díaz.
(