Il silenzio della morte, un dolore manifesto.

Il silenzio della morte, un dolore manifesto.

Francesco, un Re nella Morte: Solennità e Dolore nella Veglia Funeraria

Roma, - La Basilica di San Pietro, gremita di fedeli provenienti da ogni angolo del mondo, ha ospitato ieri sera la veglia funebre per Papa emerito Benedetto XVI. Un’immagine che ha colpito profondamente l'osservatore è stata quella del corpo di Ratzinger, composto nella bara di legno di cipresso e vestito con i paramenti rossi cardinalizi. La scena, carica di solennità, ha evocato le immagini dei grandi re del passato, una regalità silenziosa, resa ancora più intensa dalla serenità del volto del Pontefice, nonostante la visibile maestà del rigor mortis.


La scelta di esporre pubblicamente il corpo di Benedetto XVI, così come avvenne per Giovanni Paolo II, è un atto di trasparenza, un’esposizione del dolore e della mortalità che non cerca di nascondere la realtà della scomparsa. Si tratta di un'immagine forte, che ci ricorda la fragilità umana, anche nella figura di un uomo che ha dedicato la vita alla guida della Chiesa Cattolica. La manifestazione della malattia, in entrambi i casi, diventa parte integrante del messaggio finale, un'ulteriore testimonianza di umiltà e di accettazione della volontà divina. L'immagine, imponente e solenne, si contrappone alla profonda commozione percepibile in ogni angolo della Basilica.


La semplicità della bara, il contrasto tra la maestosità del luogo e l'intimità del momento, tutto concorre a creare un'atmosfera di profondo rispetto e commozione. Il silenzio rotto solo dal sussurro delle preghiere e dai singhiozzi sommessi di chi ha avuto l'onore di conoscere personalmente il Papa emerito, ha sottolineato la grandezza di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della fede. La presenza di moltitudini, accorse per dare l'ultimo saluto al loro amato Papa, è la testimonianza tangibile dell'impatto indelebile che Benedetto XVI ha avuto sul mondo.


La scelta di esporre il corpo, una scelta carica di simbolismo: non solo un ultimo saluto, ma anche una testimonianza pubblica di fede, un'occasione per riflettere sulla vita, la morte e la speranza della resurrezione. L'immagine del Papa emerito, composto nella sua bara, resterà impressa nella memoria collettiva come un potente simbolo di fede, di umiltà e di accettazione della volontà divina. Un'immagine che, nella sua semplicità, racchiude una profonda complessità spirituale. L'evento ha rappresentato un momento di raccoglimento e di preghiera per milioni di persone in tutto il mondo, un'occasione per ricordare l'eredità spirituale di Benedetto XVI e per riflettere sul significato della vita e della morte.


Si attende ora la celebrazione dei funerali, evento che si prospetta altrettanto solenne e partecipato, un ulteriore momento di commemorazione per un Pontefice che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e nel cuore di milioni di fedeli.

(23-04-2025 06:00)