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Melloni: "Chiesa e potere, un'attrazione fatale"
Il noto storico Alberto Melloni torna a sollevare un tema cruciale: il rapporto, spesso torbido, tra potere politico e istituzioni ecclesiastiche. In una recente intervista, Melloni ha sottolineato come, da sempre, figure apicali del potere temporale – imperatori di ieri e "aspiranti imperatori" di oggi – abbiano mostrato un interesse, a volte morboso, verso la Chiesa. "È la pretesa di chi crede al diritto della forza più che alla forza del diritto", ha affermato.
Il parallelismo con le attuali dinamiche politiche è evidente. Sebbene Melloni non abbia fatto nomi espliciti, il riferimento all'ingerenza politica nelle questioni religiose è palpabile. La sua analisi si concentra su come il potere, in tutte le sue forme, cerchi di influenzare o addirittura controllare le istituzioni religiose per ottenere vantaggi politici o consolidare il proprio dominio.
Un altro aspetto rilevante sollevato da Melloni riguarda l'impatto della Rete e dei social media. L'uso strategico della disinformazione e della propaganda online può amplificare le divisioni all'interno della Chiesa e della società, rendendo più facile per i poteri forti manipolare l'opinione pubblica. Melloni mette in guardia dal "potere della Rete", sottolineando come la sua natura diffusa e difficilmente controllabile possa essere sfruttata per fini antidemocratici.
In particolare quest'anno, si sono intensificate le preoccupazioni relative all'influenza di figure politiche sulle nomine ecclesiastiche e sulle decisioni interne alla Chiesa. Melloni invita a una riflessione profonda sulla necessità di proteggere l'indipendenza delle istituzioni religiose e a contrastare ogni tentativo di strumentalizzazione politica. La sua voce, autorevole e critica, risuona come un monito in un'epoca di crescente polarizzazione e di manipolazione dell'informazione.
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