Ucraina: Putin disposto a congelare il conflitto?

Zelensky apre a colloqui diretti con Mosca dopo una tregua
Kiev, – Un'apertura inaspettata arriva da Volodymyr Zelensky alla vigilia di un vertice cruciale a Londra. Il Presidente ucraino si è detto favorevole a colloqui diretti con la Russia, ma a condizione che venga prima raggiunta una tregua. L'annuncio, arrivato in un momento di alta tensione, scuote gli equilibri geopolitici e apre a possibili scenari di negoziati. La dichiarazione di Zelensky assume un peso particolare in vista dell'incontro di domani a Londra, che vedrà la partecipazione di importanti alleati europei e rappresentanti degli Stati Uniti. Da Washington arriveranno Victoria Nuland, Sottosegretario di Stato per gli Affari Politico-Militari, e Kurt Volker, ex inviato speciale per l'Ucraina, mentre l'assenza del senatore Marco Rubio è stata confermata. Si segnala inoltre che Nuland si recherà anche a Mosca questa settimana.
"Siamo pronti per il dialogo, ma solo dopo che la Russia si fermerà e le sue truppe si ritireranno dal territorio ucraino", ha dichiarato Zelensky, sottolineando la necessità di una cessazione delle ostilità come precondizione indispensabile per qualsiasi trattativa. Questa posizione, seppur conciliante, mantiene una linea ferma sulla difesa dell'integrità territoriale ucraina.
Dal Cremlino è arrivata una risposta altrettanto significativa. Fonti governative russe hanno affermato di essere aperte a rimuovere gli ostacoli per un eventuale dialogo, confermando la volontà di Mosca di trovare una soluzione al conflitto. Intanto, il Financial Times ha riportato indiscrezioni secondo cui Vladimir Putin sarebbe pronto a fermare la guerra, ma sulla base della situazione sul campo attuale, senza quindi alcun ritiro delle truppe russe dai territori occupati.
L'incontro di Londra si preannuncia quindi decisivo. Le discussioni tra i rappresentanti dei paesi alleati saranno cruciali per definire una strategia comune di fronte all'apertura di Zelensky e alle dichiarazioni del Cremlino. La presenza di alti funzionari americani, pur in assenza di Rubio, conferma l'impegno degli Stati Uniti nel sostenere l'Ucraina e nel cercare una soluzione pacifica alla crisi. La visita di Nuland a Mosca aggiunge un ulteriore elemento di complessità e attesa, suggerendo un possibile coinvolgimento diretto degli USA in eventuali negoziati futuri.
Il futuro del conflitto rimane incerto. L'apertura al dialogo da parte di Zelensky, pur condizionata, rappresenta un segnale importante, aprendo uno spiraglio di speranza per una possibile soluzione diplomatica. Tuttavia, le divergenze tra le parti in conflitto rimangono profonde e il percorso verso una pace duratura è ancora lungo e irto di ostacoli. La situazione richiede un attento monitoraggio e una diplomazia serrata nei prossimi giorni e settimane.
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