L'eredità di Hollerich: una Chiesa missionaria tra la gente

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L'eredità di Hollerich: una Chiesa missionaria in cammino

La scomparsa dell'arcivescovo di Lussemburgo Jean-Claude Hollerich, membro del "C9" e figura chiave nelle riforme volute da Papa Francesco, lascia un vuoto profondo nella Chiesa. Non solo per il suo ruolo di guida spirituale per la comunità del Lussemburgo, ma anche per il suo contributo significativo al rinnovamento ecclesiale a livello globale. Il suo impegno instancabile, la sua vicinanza al popolo e la sua visione di una Chiesa missionaria rimangono un'eredità preziosa.

Hollerich, gesuita, è stato un membro del Consiglio dei Cardinali, il cosiddetto "C9", che ha assistito Papa Francesco nelle riforme della Curia Romana. La sua esperienza e la sua saggezza hanno contribuito a plasmare importanti decisioni che hanno avuto un impatto su tutta la Chiesa cattolica. La sua voce, sempre equilibrata e attenta alla giustizia sociale, si è fatta sentire su questioni cruciali, dalla povertà alla protezione dell'ambiente, dalla migrazione ai diritti umani.

Come sottolineato da molti, la sua grande eredità è proprio la visione di una Chiesa missionaria, una Chiesa che si fa vicina alle persone, che vive nel mondo e si impegna per la giustizia. Non una Chiesa chiusa in se stessa, ma una Chiesa aperta al dialogo, al confronto, alla solidarietà. Una Chiesa che ascolta le urla dei poveri e si impegna a costruire un mondo più giusto e fraterno. Questa sua concezione della Chiesa, permeata da un profondo senso del servizio e della condivisione, ha ispirato molti e continuerà a farlo anche dopo la sua scomparsa.

Le parole di cordoglio arrivate da tutto il mondo testimoniano l'affetto e la stima di cui Hollerich godeva. Non solo un leader religioso, ma un testimone in mezzo alla gente, un uomo di fede che ha vissuto il suo impegno con coerenza e passione. La sua eredità continuerà a ispirare chi crede nella forza del Vangelo e nella capacità della Chiesa di essere un agente di cambiamento positivo nel mondo. La sua scomparsa lascia un profondo vuoto, ma il suo esempio rimane una guida luminosa per il cammino futuro della Chiesa.

Ricordare la sua figura significa ricordare la necessità di una Chiesa attenta ai bisogni dei più deboli, una Chiesa che si lascia guidare dallo Spirito Santo e si fa strumento di speranza per l'umanità. Il suo lascito è un invito a continuare a costruire una Chiesa missionaria, una Chiesa che sia davvero "testimone in mezzo alla gente".

(22-04-2025 01:00)