Il leghista Previtali combatte in Ucraina: "Sono vivo, la pace solo se Mosca si arresta"

Il leghista Previtali combatte in Ucraina: "Sono vivo, la pace solo se Mosca si arresta"

L'incredibile ritorno di Previtali: dal camionista leghista al soldato di Kiev

Marco Previtali, l'ex camionista italiano dato per morto in Ucraina lo scorso marzo, è vivo. È tornato a parlare, questa volta con Repubblica, raccontando la sua incredibile esperienza al fronte, combattendo nell'esercito ucraino. Una storia che passa da un passato di militanza leghista ad una presente di guerra, smentendo le narrazioni della propaganda russa che lo dipinge come un "nazista".

Previtali, nipote di partigiani, ha smentito categoricamente le voci sulla sua morte, diffuse a marzo. "Non sono morto, combatto", ha dichiarato al giornale. La sua vita in trincea è una realtà dura, fatta di pericoli costanti e di un impegno totale per la causa ucraina. Descrive una situazione drammatica, dove la morte è sempre dietro l'angolo, ma la sua determinazione non vacilla. La sua scelta di combattere in Ucraina è motivata da una profonda convinzione: "La pace? Se Mosca si ferma."

La sua testimonianza è un potente contrappunto alle narrazioni spesso semplicistiche e manipolative che circolano sulla guerra. Previtali confuta apertamente le accuse di nazismo mosse dalla propaganda russa, rivendicando con orgoglio le sue origini familiari legate alla Resistenza italiana. "I propagandisti russi mi danno del nazista, ma io sono nipote di partigiani", afferma con forza. Questa affermazione sottolinea il contrasto tra l'immagine che la Russia cerca di proiettare e la realtà della sua esperienza, svelando la strumentalizzazione della narrativa bellica.

La sua storia, resa pubblica da Repubblica, rappresenta un caso emblematico della complessità del conflitto ucraino e delle motivazioni che spingono individui, anche lontani dai teatri di guerra, ad assumere posizioni spesso dettate da un forte senso di giustizia e impegno civile. La trasformazione di Previtali, da leghista a soldato in Ucraina, è un percorso che merita di essere analizzato a fondo, andando oltre gli stereotipi e le semplificazioni. La sua testimonianza ci ricorda la drammaticità del conflitto e la necessità di un cessate il fuoco immediato, condizione essenziale per la pace.

Il percorso di Previtali è un esempio di come le esperienze personali possano profondamente influenzare le scelte politiche e le convinzioni di un individuo. La sua storia è un monito a non ridurre la complessità di un conflitto a slogan e semplificazioni, ma ad approfondire le motivazioni e le esperienze di coloro che sono direttamente coinvolti.

(20-04-2025 14:45)