Gaza: raid israeliani uccidono 25 persone

Gaza: raid israeliani uccidono 25 persone

Israele torna a colpire Gaza: almeno 25 morti

La tregua di due mesi è finita. Israele ha ripreso gli attacchi aerei e terrestri sulla Striscia di Gaza il 18 marzo, ponendo fine a un periodo di relativa calma durato circa otto settimane. L'escalation di violenza ha già causato un bilancio drammatico: almeno 25 palestinesi sono morti e decine sono rimasti feriti. Le operazioni militari israeliane si concentrano su diversi obiettivi, secondo quanto riportato da fonti militari israeliane. La situazione rimane estremamente tesa e la comunità internazionale esprime profonda preoccupazione.

Secondo fonti mediche palestinesi, tra le vittime ci sono donne e bambini. Gli ospedali di Gaza sono in difficoltà a far fronte all'afflusso di feriti, già alle prese con le limitazioni delle infrastrutture sanitarie causate dall'assedio israeliano. L'intensità dei raid aerei ha costretto molti abitanti a rifugiarsi nei rifugi sotterranei, rievocando gli incubi dei conflitti precedenti.

L'esercito israeliano ha motivato l'azione militare con la necessità di rispondere a presunti attacchi missilistici da parte di gruppi armati palestinesi. Tuttavia, le ragioni precise dell'escalation e la durata dei nuovi scontri rimangono incerte. Le tensioni tra Israele e i gruppi armati di Gaza sono state costanti negli ultimi anni, con frequenti scambi di attacchi e cessate il fuoco spesso di breve durata. Questa nuova ondata di violenza rappresenta un grave colpo per la speranza di una soluzione duratura al conflitto.

L'appello internazionale alla calma: Diverse organizzazioni internazionali e governi di tutto il mondo hanno condannato la violenza e chiesto un immediato cessate il fuoco. L'ONU ha espresso profonda preoccupazione per la sicurezza dei civili e ha ribadito la necessità di un accesso umanitario senza ostacoli alla Striscia di Gaza. La comunità internazionale, ancora una volta, si trova a dover affrontare la sfida di mediare tra le parti in conflitto, in una regione già martoriata da decenni di guerra e instabilità. La situazione richiede un immediato intervento diplomatico per evitare un ulteriore peggioramento della crisi umanitaria e un'ulteriore perdita di vite umane.

Seguiremo gli sviluppi della situazione e aggiorneremo con nuove informazioni non appena disponibili.

(20-04-2025 16:15)