**Fuga dai dazi: i paperoni che hanno scaricato prima dell'annuncio di Trump (Zuckerberg, Dimon e altri)**

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Miliardari in Fuga? Bloomberg Svela le Vendite di Azioni Prima della Tempesta dei Dazi
New York, 17 Ottobre 2024 - L'agenzia Bloomberg ha pubblicato un'inchiesta esplosiva che mette in luce una serie di vendite di azioni da parte di figure di spicco del mondo finanziario e tecnologico, avvenute poco prima dell'annuncio a sorpresa dei nuovi dazi commerciali da parte dell'amministrazione Trump. Le vendite, per un valore complessivo di diversi miliardi di dollari, hanno suscitato forti sospetti di insider trading e sollevato interrogativi sull'accesso privilegiato a informazioni riservate.
L'analisi dei movimenti nei portafogli, condotta da un team di esperti finanziari di Bloomberg, evidenzia come alcuni dei più grandi nomi di Wall Street abbiano alleggerito le proprie posizioni azionarie nelle settimane precedenti all'annuncio dei dazi. Le azioni di queste società, in seguito, hanno subito un crollo significativo, in alcuni casi superiore al 30%, erodendo la ricchezza di milioni di investitori.
Tra le figure citate nell'inchiesta spiccano Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Meta, e Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan Chase. Secondo i dati raccolti da Bloomberg, Zuckerberg avrebbe venduto una quota consistente delle sue azioni Meta, mentre Dimon avrebbe ridotto la sua partecipazione in JP Morgan. Al momento, né Meta né JP Morgan Chase hanno rilasciato dichiarazioni in merito.
L'indagine di Bloomberg ha già attirato l'attenzione della Securities and Exchange Commission (SEC), l'ente federale statunitense preposto alla vigilanza dei mercati finanziari. La SEC ha annunciato l'apertura di un'indagine formale per accertare se le vendite di azioni siano state effettuate sulla base di informazioni privilegiate e se vi siano state violazioni delle leggi sul mercato azionario.
Le conseguenze di questa vicenda potrebbero essere enormi. Se le accuse di insider trading venissero confermate, i protagonisti coinvolti rischiano pesanti sanzioni pecuniarie e, in alcuni casi, anche pene detentive. L'eco di questo scandalo, inoltre, potrebbe minare la fiducia degli investitori nei mercati finanziari e innescare una nuova ondata di volatilità.
Resta da vedere quali saranno gli sviluppi futuri di questa inchiesta. Bloomberg ha promesso di continuare a monitorare la situazione e di fornire aggiornamenti costanti ai suoi lettori. Sarà fondamentale seguire attentamente l'evoluzione degli eventi per capire se si tratta di una semplice coincidenza o di un vero e proprio caso di insider trading su larga scala.
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