Pace e migranti: colloquio Vance-Parolin senza Bergoglio

Mano tesa di Harris, ma la Santa Sede attende da Trump un cambio di passo
Un incontro cordiale, ma non privo di tensioni. È questo il bilancio della visita del vicepresidente americano Kamala Harris in Vaticano, dove ha incontrato il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. L'incontro, descritto dalla Santa Sede come uno "scambio di opinioni", si è concentrato su diverse questioni cruciali, tra cui la guerra in Ucraina e la situazione nel Medio Oriente. La visita di Harris, però, non ha previsto un incontro con Papa Francesco.
La delegazione statunitense, guidata dal vicepresidente, ha sottolineato l'importanza del dialogo e della cooperazione internazionale per la risoluzione dei conflitti. L'amministrazione Biden ha ribadito il proprio impegno a favore della pace e della giustizia nel mondo, auspicando una maggiore collaborazione con la Santa Sede su temi come la lotta alla povertà, la promozione dei diritti umani e l'assistenza ai migranti. In particolare, sono stati affrontati i temi della crisi umanitaria in Ucraina, con l'urgente necessità di cessare le ostilità e di garantire aiuti alla popolazione civile, e le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, dove la Santa Sede gioca un ruolo cruciale nel promuovere il dialogo interreligioso.
Ma l'atmosfera di cortesia non ha nascosto alcune divergenze di fondo. Dalle dichiarazioni rilasciate da fonti vaticane emerge chiaramente l'attesa di un cambio di passo da parte dell'amministrazione Trump, soprattutto riguardo all'approccio alla guerra in Ucraina e alle politiche migratorie. Sebbene l'incontro con il cardinale Parolin sia stato descritto come positivo e costruttivo, la Santa Sede non ha nascosto la propria preoccupazione per alcune posizioni dell'amministrazione americana, ritenute non sufficientemente allineate con i principi di pace e solidarietà umanitaria che guidano l'azione della Chiesa cattolica.
L'assenza di un incontro tra il vicepresidente Harris e Papa Francesco è un elemento significativo. Questo dettaglio, secondo alcuni osservatori, sottolinea la necessità di chiarire alcuni punti cruciali prima di un eventuale incontro più formale tra la Santa Sede e la Casa Bianca. Le differenze di vedute su temi cruciali come la guerra in Ucraina e la gestione dei flussi migratori richiedono, infatti, un'attenta valutazione e un approfondimento delle posizioni prima di un incontro di alto profilo. L'incontro tra il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan e il cardinale Parolin, avvenuto in precedenza, ha preparato il terreno per la visita di Harris, evidenziando la complessità delle relazioni bilaterali e la necessità di un dialogo continuo e costruttivo.
In definitiva, la visita di Harris in Vaticano rappresenta un segnale importante, ma anche un momento di riflessione e di attesa. La Santa Sede auspica un impegno concreto da parte dell'amministrazione americana per la pace e la giustizia nel mondo, e attende un cambio di passo che consenta una collaborazione più efficace e fruttuosa su temi di interesse comune.
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