Odessa, la tregua e la lunga rinascita ucraina

Odessa, la tregua e la lunga rinascita ucraina

Pasqua di guerra: tregua fragile a Odessa, ma la speranza non muore

Odessa, 17 aprile 2024


Mentre il fragore delle armi echeggia ancora lontano, una tregua di 30 ore ha regalato un'apparente quiete alle città ucraine, in occasione della Pasqua ortodossa. Ma la pace è solo un'illusione, un'ombra fugace che non riesce a cancellare la realtà di una guerra che ormai dura da oltre un anno. Al fronte, le violazioni del cessate il fuoco si sono susseguite, un promemoria amaro della precarietà di ogni momento di respiro.

A Odessa, come in altre città, i bombardamenti si sono interrotti, permettendo ai fedeli di celebrare la Santa Pasqua. Tuttavia, la gioia è contaminata da una profonda tristezza, un'ombra di incertezza che aleggia pesante sulle celebrazioni. Negli occhi dei cittadini si legge la stanchezza, ma anche una caparbia resilienza.

"Eppure, per noi nemmeno questa Pasqua non è una vera festa", confida una donna anziana in una piazza desolata, ma animata da qualche timida presenza. "Ogni suono improvviso ci fa sobbalzare, il cuore ci batte forte. La paura è sempre in agguato".

La tregua, seppur fragile, ha offerto un momento di raccoglimento, un'opportunità per pregare per la pace e per i caduti. Ma la consapevolezza che la guerra è ancora lontana dalla fine è palpabile.

Un giovane padre di famiglia, abbracciando la sua bambina, sospira: "Ma perché l’Ucraina risorga ci vorrà tempo. Ricostruire le nostre vite, le nostre case, la nostra fiducia nel futuro… è una sfida immensa". Le sue parole risuonano come un eco del dolore e della speranza che animano il cuore di un popolo martoriato.

La Pasqua ortodossa, simbolo di rinascita e speranza, si è celebrata quest'anno sotto il peso di una guerra che non accenna a placarsi. La tregua di 30 ore è stata un'occasione per ritrovare un po' di serenità, ma la strada verso una pace duratura resta ancora lunga e incerta. La resilienza degli ucraini, la loro fede e la loro speranza rimangono le uniche armi contro la disperazione. La comunità internazionale è chiamata a non abbandonarli in questo momento di profonda sofferenza e a lavorare incessantemente per una soluzione pacifica e duratura al conflitto.

Si ringrazia per la collaborazione la comunità di Odessa.

(20-04-2025 16:13)