Parolin frena sull'escalation in Ucraina, ma ribadisce il diritto di Kiev a difendersi: la pace va costruita.

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Vaticano: Parolin frena sull'ottimismo su Trump, ma "ogni sforzo negoziale utile"
In vista del prossimo incontro con il diplomatico Vance, il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, ha rilasciato dichiarazioni significative sulla situazione in Ucraina e sul ruolo di possibili mediatori, tra cui l'ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.BR
"Ogni sforzo negoziale è utile e merita attenzione," ha affermato il Cardinale Parolin, sottolineando l'importanza di non scartare a priori nessuna iniziativa che possa portare alla fine del conflitto. Tuttavia, ha aggiunto un monito: "Serve un compromesso tramite il dialogo e il rispetto." Questa affermazione sembra smorzare un eccessivo ottimismo riguardo a soluzioni rapide o unilaterali, evidenziando la necessità di un approccio multilaterale e basato sul rispetto del diritto internazionale.BR
Il Segretario di Stato ha ribadito la posizione della Santa Sede sulla guerra in Ucraina, affermando che "No all'escalation in Ucraina ma Kiev deve difendersi, la pace non si impone." Questa formula, già espressa in diverse occasioni, ribadisce il diritto all'autodifesa del popolo ucraino, pur condannando fermamente ogni forma di escalation del conflitto e ribadendo l'importanza di una soluzione pacifica negoziata.BR
Le parole del Cardinale Parolin arrivano in un momento delicato, con la guerra che si protrae e le prospettive di una soluzione diplomatica che appaiono ancora lontane. L'incontro con Vance si preannuncia quindi cruciale per valutare possibili scenari e per ribadire l'impegno della Santa Sede nella ricerca di una pace giusta e duratura. Il Vaticano, come ha più volte sottolineato il Cardinale Parolin, continua a offrire la propria disponibilità come mediatore, auspicando un dialogo costruttivo tra le parti in conflitto.
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